Sharon, tutte le piste degli inquirenti: si aspettano i risultati delle analisi del Ris

TERNO D’ISOLA . A una settimana dall’omicidio della barista di 33 anni, chi l’ha accoltellata è ancora senza nome. Si scava nelle chat e nei filmati delle telecamere.

Il giorno dopo i funerali di Sharon Verzeni, a Terno d’Isola e Bottanuco si è allentato l’assedio delle telecamere. E tra gli abitanti c’è voglia di tornare alla normalità. «Credo ci sia bisogno di fermarsi, non siamo paesi abituati a tutta questa attenzione», spiega don Corrado Capitanio, parroco di Bottanuco, che sabato ha celebrato i funerali della ragazza di 33 anni uccisa a Terno d’Isola nella notte tra lunedì e martedì scorsi.

Al cimitero di Bottanuco, nel colombare che ospita i resti della barista, c’è un orsacchiotto di peluche blu e a terra un mazzo di fiori della famiglia; papà Bruno, mamma Maria Teresa, la sorella Melody e il fratello Cristopher. Qualcuno si ferma a dire una preghiera. «Ho visto una profonda partecipazione del paese al dolore della famiglia», sottolinea il parroco.

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Quello che si sa sino ad ora delle indagini

È passata ormai una settimana da quando Sharon è stata accoltellata in via Castegnate da una persona ancora senza nome. Stava facendo jogging, ha spiegato papà Bruno, attività che le aveva prescritto la dietologa per perdere peso. Indossava una maglietta, pantaloni, scarpe da ginnastica e aveva gli auricolari. Aveva con sé solo il cellulare e le chiavi di casa. Usciva spesso con il compagno Sergio Ruocco, la sera tardi per evitare il caldo, ma quando lui non poteva andava da sola. Così ha fato lunedì scorso: è uscita verso mezzanotte, ripresa dalle telecamere dei vicini in via Merelli: 50 minuti più tardi è stata accoltellata quattro volte, tre fendenti alla schiena e uno al petto, probabilmente aggredita alle spalle perché l’autopsia non ha rivelato segni da difesa.

L'ultimo saluto a Sharon Verzeni. Video di www.bergamotv.it

Nessuno dei testimoni sentiti finora dai carabinieri del Nucleo investigativo di Bergamo e della Compagnia di Zogno, coordinati dal sostituto procuratore Emanuele Marchisio, ha detto di aver sentito la ragazza litigare. Solo la voce di Sharon che chiedeva aiuto. Lei stessa ha avuto la forza di chiamare il 112 riferendo di essere stata accoltellata e di trovarsi a Terno d’Isola, senza tuttavia fare il nome di chi l’aveva aggredita. Uno sconosciuto, uno dei tanti balordi che girano con un coltello in tasca di notte? Qualcuno che magari l’ha afferrata chiedendole dei soldi (aveva delle ecchimosi su un braccio) e che ha reagito con ferocia quando lei gli ha risposto che non ne aveva?

In questi giorni sono circolate voci su un pregiudicato straniero di 40 anni di Capriate, visto aggirarsi in via Castegnate il mattino dopo e poi sparito, ma non ci sono conferme da parte degli inquirenti su un suo coinvolgimento. Così come non ci sono conferme su un eventuale stalker invaghito di lei e rifiutato, che l’avrebbe aspettata lungo il tragitto che faceva abitualmente per poi aggredirla alle spalle. Non sono emersi problemi con i clienti del bar «Vanilla» dove lavorava, e chi la conosce la descrive come una ragazza solare ma riservata, che non parlava di sé. Gli investigatori si concentrano sulle riprese delle telecamere pubbliche e private che hanno acquisito, anche nei paesi limitrofi, sull’analisi dei tabulati telefonici e delle chat del cellulare di Sharon, sulle celle telefoniche di chi si trovava nella zona in quel momento, mentre si attendono i risultati sui reperti inviati al Ris di Parma alla ricerca del Dna o di altre tracce che potrebbe aver lasciato l’assassino. L’arma, un coltello dalla lama importante, non è ancora stata ritrovata. Proseguono anche gli interrogatori di familiari, amici, colleghi di lavoro alla ricerca di un collegamento che possa portare al nome di chi ha ucciso brutalmente una ragazza che faceva jogging a 950 metri da casa.

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