Sharon, 50 minuti di cammino prima di incontrare l’assassino: «Un percorso abituale»

IL DELITTO. Uno zio: «Con Sergio faceva sempre lo stesso giro, da casa fino alla piazza di Terno». Cinquanta minuti per arrivare al luogo dell’omicidio. Oggi, 3 agosto, alle 10 i funerali nella parrocchiale di Bottanuco.

Resta un mistero il movente dell’uccisione di Sharon Verzeni, la barista di 33 anni accoltellata a morte nella notte tra il 29 e il 30 luglio mentre camminava in via Castegnate a Terno d’Isola, paese in cui abitava insieme al compagno Sergio Ruocco in via Merelli.

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Quattro coltellate, tre mortali

I carabinieri del Nucleo investigativo di Bergamo e della Compagnia di Zogno, coordinati dal sostituto procuratore Marchisio, stanno lavorando senza escludere alcuna pista, scavando nella vita della vittima: dalle testimonianze di familiari, colleghi e amici si cerca di capire se qualcuno potesse avere un tale risentimento nei confronti delle giovane, descritta dai più come tranquilla e taciturna, da arrivare a ucciderla per strada con quattro coltellate, di cui tre mortali, una sul petto e altre due alla schiena che hanno leso la regione polmonare, causando un’emorragia interna.

Un’ipotesi è che Sharon sia stata aggredita frontalmente e poi si sia girata. Di certo c’è che i colpi inferti hanno lasciato ferite profonde, causati da un coltello con una lama di grosse dimensioni. L’autopsia non ha evidenziato segni di difesa: Sharon non ha avuto la forza o il tempo per reagire.

Gli inquirenti, al lavoro sulle immagini delle telecamere e sui tabulati telefonici, non escludono la possibilità che Sharon si sia trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato: un’aggressione casuale e fulminea, da parte di un balordo in cui Sharon si sarebbe imbattuta per caso durante la sua passeggiata notturna.

Nessuno in zona ha sentito qualcuno discutere prima delle grida di aiuto di Sharon, ormai ferita gravemente con il coltello, il che renderebbe improbabile l’ipotesi della tragica evoluzione di un litigio di strada.

A Terno d’Isola molti residenti e commercianti confermano problemi di sicurezza in paese, in primis legati allo spaccio di droga. In zona gli inquirenti hanno appurato situazioni di microcriminalità, oltre alla presenza di diversi stranieri irregolari. Nelle ultime ore, tra le tante segnalazioni al vaglio dei carabinieri, c’è anche quella di chi dice di aver visto in via Castegnate, poche ore dopo il delitto, un pregiudicato d’origine straniera, domiciliato a Capriate. Uno scenario, questo, sui cui però non arrivano conferme da parte degli inquirenti.

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Ulteriori elementi potrebbero emergere dai tamponi e dai prelievi effettuati durante l’autopsia, che saranno oggetto delle analisi genetiche del Ris dalle quali potrebbero emergere tracce del Dna dell’assassino.

Nel tratto in cui Sharon è stata accoltellata all’altezza del civico 32 di via Castegnate non ci sono telecamere. Gli investigatori, oltre a incrociare ed estrapolare le riprese degli impianti di videosorveglianza privati e comunali, hanno deciso di ampliare il raggio d’indagine anche a quelli dei comuni limitrofi, per cercare di risalire a eventuali passaggi dell’assassino.

Il percorso di Sharon

Telecamere di cui Terno d’Isola è affollata, sia con impianti privati sia con quelli pubblici, voluti dall’amministrazione comunale in questi anni per cercare di prevenire e contrastare fenomeni di microcriminalità e spaccio, in particolare nei quartieri tra la stazione ferroviaria e piazza VII Martiri.

È in parte anche la zona che Sharon e il fidanzato Sergio erano abituati a percorrere nelle loro uscite serali, per una passeggiata insieme.

Forse la sera tra lunedì e martedì scorso doveva essere così, ma il compagno è rimasto a casa. Sharon esce verso la mezzanotte. Dopo di lei le telecamere non hanno ripreso nessuno uscire dalla villetta di via Merelli. A pochi metri dal cancello di casa c’è la telecamera del vicino che l’avrebbe filmata. Poche decine di metri più avanti, all’inizio della strada del nuovo quartiere di villette in mezzo alla campagna, la telecamera pubblica che inquadra la strada. Secondo uno zio di Sharon la giovane era solita percorrere via delle Gere, quindi risalire tutta via Casolini, da qui fino alla rotatoria dopo circa 500 metri, girando poi verso via Bravi, piazza VII Martiri, quindi via Castegnate per poi rientrare in via Merelli attraverso ancora via delle Gere. Un giro ad anello che, camminando, si percorre in una mezz’ora. Avrà fatto quel percorso anche la sera in cui è stata poi uccisa?

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È uscita verso mezzanotte

Sharon è uscita di casa verso mezzanotte, avrebbe imboccato via delle Gere, o la via più diretta o la strada non collaudata alla sua destra, arrivando comunque in via Casolini, la lunga strada alberata che porta fino alla rotatoria, poco dopo l’intersezione con via Partigiani. Da qui, superato il parcheggio, avrebbe imboccato il porticato che poi apre su piazza VII Martiri, tutte vie illuminate.

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In piazza anche due telecamere pubbliche, di quelle che girano a 360 gradi. A questo punto la giovane avrebbe imboccato via Castegnate, videosorvegliata da due telecamere della filiale di Intesa San Paolo e da altri due impianti poco dopo.

Quindi, al civico 32 della strada l’aggressione. Lei grida aiuto, chiama al telefono. Viene soccorsa da due passanti che sentono le urla, ma non c’è nulla da fare. Sono passati circa 50 minuti da quando è uscita di casa: tanti per percorrere anche il tragitto abituale. Si sarà fermata? Chi e perché l’ha accoltellata?

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