Sei ragazzi in difficoltà in mare: tratti in salvo da un bagnino di Bonate

NEL MESSINESE. Giuseppe Ro è intervenuto con il collega. Le correnti avevano trascinato il canotto al largo:«Allerta dalla Capitaneria, li abbiamo riportati a riva».

È merito anche di un bagnino di Bonate Sotto il salvataggio di sei ragazzini nelle acque di Milazzo (Messina), avvenuto giovedì. Giuseppe Ro, 45enne di origini siciliane ma fin da piccolo residente nel paese dell’Isola bergamasca, da 15 anni ogni estate, da giugno a settembre, lavora come bagnino presso lo stabilimento del lido «La Fenice», di proprietà della zia.

Canotto trascinato al largo dalla corrente

Giovedì erano di turno proprio lui e il collega Charly Milazzo, quando verso le 13.30 le f orti correnti del mare di Ponente hanno trascinato al largo un canotto, di quelli gonfiabili, abbastanza capiente da tenere a bordo sei ragazzini di circa 12 anni provenienti dal Nord Italia e in vacanza nella zona.

Anche se il tratto non era di loro competenza, i due bagnini sono subito intervenuti

«Erano partiti da una spiaggia libera poco distante – racconta Giuseppe –, ma il mare qui diventa subito profondo e le correnti, molto forti, hanno spinto il canotto verso il nostro lido. La Capitaneria di Porto ci ha chiamati per sapere se riuscivamo a intravederli e con il binocolo li abbiamo individuati a circa 700 metri dalla battigia». Anche se il tratto non era di loro competenza, i due bagnini sono subito intervenuti. Con il pattino di salvataggio hanno raggiunto i ragazzi al largo: «Erano spaventati – continua il bergamasco – e per prima cosa li abbiamo tranquillizzati. Poi mi sono tuffato in acqua. Li ho fatti salire sul pattino, a cui ho legato anche il canotto, e li abbiamo riportati a riva, dove i genitori li aspettavano». Erano stati proprio loro ad allertare le forze dell’ordine vedendo che i ragazzi non riuscivano a rientrare in spiaggia.

Protagonista di altri salvataggi

Questo, però, non è il primo salvataggio del bergamasco. Negli anni, Giuseppe è stato protagonista di vari interventi. L’ultimo, prima di giovedì, proprio l’anno scorso, quando, sempre insieme a un collega, si era tuffato nel mare molto mosso per mettere in salvo un cinquantenne svizzero che stava annaspando: «Solitamente le persone non si rendono nemmeno conto di quello che abbiamo fatto perché sono in stato confusionale o d’incoscienza quando raggiungono la riva – racconta ancora il bagnino di Bonate Sotto –, ma quell’uomo, dopo aver trascorso una decina di giorni in ospedale, è tornato al lido per gli ultimi tre giorni di vacanza e continuava a ringraziarci».

«Nel 2019 siamo riusciti a salvare una ragazza in condizioni difficili. Le ho lanciato la ciambella di salvataggio con 25 metri di corda»

Il salvataggio più difficile, per il quale è stato premiato anche in municipio a Bonate con una targa assegnata dal Comune di Milazzo, però, è avvenuto nel luglio del 2019. Anche il quel caso il mare era molto mosso e in quelle condizioni perfino ai bagnini è vietato l’ingresso in acqua con il pattino perché mette a rischio la loro vita: «Siamo riusciti a salvare la ragazza con altre dotazioni – conclude Giuseppe –. Le ho lanciato la ciambella di salvataggio con 25 metri di corda. Lei è riuscita ad afferrarla e l’abbiamo trascinata a riva».

© RIPRODUZIONE RISERVATA