Scoperto maxi giro di prostituzione: anche 30 clienti al giorno in un appartamento a Ponte San Pietro - Video

LE INDAGINI. L’operazione dei carabinieri di Bergamo: due persone in carcere, sequestrato l’appartamento. Le ragazze costrette a prostituirsi anche 20 ore al giorno.

I carabinieri di Bergamo hanno smantellato un giro di prostituzione in un appartamento a Ponte San Pietro gestito da una donna di 46 anni di origine cinese in un immobile di proprietà di un 67enne italiano, complice nello sfruttamento di alcune donne di origine cinese costrette a prostituirsi anche per 20 ore di seguito. I carabinieri, dopo un lungo e complesso lavoro di indagine, nella mattinata di martedì 25 giugno, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Bergamo, arrestato l’italiano e la cinese per sfruttamento della prostituzione e sequestrato l’immobile adibito a casa di appuntamenti.

Scoperto maxi giro di prostituzione: anche 30 clienti al giorno in un appartamento a Ponte San Pietro - Video

Trenta clienti al giorno

L’attività di indagine, condotta dalla Sezione operativa dei Carabinieri di Bergamo e coordinata dalla locale Procura della Repubblica, è cominciata a ottobre 2022, quando è stato segnalato un via vai sospetto di persone all’interno di un appartamento a Ponte San Pietro. Alcuni soggetti individuati con servizi di osservazione e pedinamento, sentiti come testimoni, hanno confermato che all’interno dell’appartamento vi era un giro di prostituzione coordinato da una donna cinese, con una media di 30 clienti al giorno.

La cinese direttrice dell’attività aveva preso in locazione, in nero, l’immobile da un italiano 67enne, che poi si è scoperto essere complice dell’illecita attività in quanto era a conoscenza di quanto avvenisse all’interno e percepiva un compenso per la locazione ben superiore ai prezzi di mercato.

Ponte San Pietro: scoperto maxi giro di prostituzione. 2 arresti. Video di www.bergamotv.it

Il reclutamento via social

La cinese, in particolare, si occupava del reclutamento, tramite piattaforme social, di ragazze di origini cinesi, disponibili a raggiungere il comune di Ponte San Pietro per prostituirsi. Dei compensi percepiti, il 50% rimaneva nelle tasche della direttrice della casa di prostituzione, che con parte dei proventi corrispondeva il canone di locazione all’italiano. La lista delle cinesi reclutate per l’attività di prostituzione, da appunti rinvenuti dagli inquirenti, arrivava addirittura a coprire tutto l’anno 2026.

Lo sfruttamento delle ragazze

I carabinieri di Curno hanno anche eseguito due perquisizioni: nel dicembre del 2023 avevano trovato una ragazza che si stava prostituendo e sono stati sequestrati 31.320 euro in contanti in possesso della donna. La seconda perquisizione è stata effettuata nel gennaio 2024 e ha consentito di trovare e sequestrare altri 13 mila euro in contanti. L’italiano si occupava personalmente di portare viveri e beni di prima necessità alle ragazze che si prostituivano. A ciò vanno aggiunte le condizioni di vita delle prostitute che si susseguivano all’interno della casa cambiando ogni mese. Le donne non uscivano mai di casa e per circa 20 ore al giorno erano costrette a prostituirsi sotto le indicazioni perentorie della direttrice dell’attività.

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