Sangare aveva modificato la bici: pezzi sequestrati a casa

SUISIO. I Ris per cinque ore nell’abitazione di Sangare. Usato anche il luminol. Repertati abiti, monili e tracce.

Anche alcune parti di biciclette sono state trovate, repertate e sequestrate ieri pomeriggio durante un lungo sopralluogo dei carabinieri dei Ris di Parma nella casa di via San Giuliano a Suisio che Moussa Sangare aveva occupato, al pianterreno della stessa palazzina al civico 19 dove, due piani sopra, vivono la mamma e la sorella. Un’abitazione che il legale del fermato, l’avvocato Giacomo Maj che ha preso parte all’accertamento «irripetibile», come si chiama in gergo (perché ha valenza di prova e per legge vi devono partecipare tutte le parti in causa), ha definito «piuttosto disordinata».

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All’interno c’erano anche dei pezzi di bicicletta: dalle indagini è emerso che il ventinovenne era solito smontare e rimontare le bici, compresa quella usata per la fuga la notte tra il 29 e il 30 luglio scorsi, dopo aver accoltellato a morte Sharon Verzeni a Terno d’Isola. L’aveva probabilmente modificata per renderla irriconoscibile e per togliere alcune parti originali – forse macchiate del sangue della vittima: lo chiariranno gli esami di laboratorio che verranno eseguiti nelle prossime settimane nei laboratori dei Ris di Parma.

Lunedì accanto a loro hanno operato per cinque ore – dalle 13,10 alle 18,10 – anche i loro colleghi carabinieri del Reparto analisi criminologiche, in sigla Rac, appartenente al Racis di Roma, e del Reparto crimini violenti del Ros, il Raggruppamento operativo speciale dell’Arma, e del Nucleo investigativo di Bergamo oltre, come detto, al difensore di Sangare. Per tutta la durata delle operazioni i carabinieri del nucleo radiomobile di Treviglio, assieme alla polizia locale intercomunale Centrisola, hanno inibito alla circolazione di veicoli e persone l’intera strada, in realtà chiusa già a partire dalla mattinata.

Al termine del lungo sopralluogo i carabinieri hanno diramato una breve nota in cui si parla di «accurato sopralluogo»: «Nel corso dell’attività sono stati isolati alcuni reperti giudicati

«Sono stati prelevati anche degli abiti di Sangare e alcuni monili»

d’interesse investigativo, che saranno successivamente esaminati presso i laboratori del Ris di Parma», si legge nel comunicato. Sono stati prelevati anche degli abiti di Sangare e alcuni monili del tipo di quelli indossati dai rapper: effettuati poi i classici rilievi delle impronte digitali un po’ dappertutto, compresa in particolare la finestra che il fermato utilizzava per entrare e uscire dalla casa che aveva occupato. I carabinieri hanno anche cercato di capire se e dove fosse stato tenuto inizialmente nascosto il coltello usato per uccidere Sharon e se, di conseguenza, ci siano anche tracce di sangue della vittima nella casa di Sangare.

È stato anche utilizzato il luminol, sostanza chimica che consente di rilevare eventuali tracce di sangue anche se cancellate. Alla prima parte del sopralluogo hanno partecipato anche i vigili del fuoco del comando provinciale di Bergamo: muniti di piede di porco e piccozza hanno aperto con la forza la porta d’ingresso dell’abitazione a pianterreno, visto che la casa non era ufficialmente abitata e dunque Sangare non era in possesso delle chiavi.

È stato anche utilizzato il luminol, sostanza chimica che consente di rilevare eventuali tracce di sangue anche se cancellate

Nessun prelievo e controllo è stato invece effettuato nella casa due piani di sopra, nella stessa corte e nella stessa palazzina, dove vivono la sorella e la mamma di Moussa Sangare. Non sarebbero stati trovati ulteriori coltelli e neppure altre sagome umane come quella scoperta e sequestrata dai carabinieri poco dopo il fermo dell’uomo: una sagoma che Sangare pare utilizzasse come allenamento con i suoi coltelli.

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