«Policlinico, 200 parti da inizio anno»: rischio chiusura per il punto nascite

PONTE SAN PIETRO. Aperti i tavoli di confronto con Ats, a cui spetta la decisione definitiva. Locatelli (presidente dell’Ambito): «Non ne sapevamo nulla, ma c’è molta preoccupazione».

Al Policlinico di Ponte San Pietro nel 2023 sono nati 501 bambini, peggio potrebbe andare quest’anno visto che, da inizio anno a fine luglio – dati ancora ufficiosi – sono stati circa 200.

Troppo pochi per raggiungere la soglia minima fissata dalle linee guide del ministero della Sanità a 500 ed evitare la chiusura del punto nascite su cui si sono aperti già nelle settimane precedenti tavoli di confronti: uno sindacale e poi un faccia a faccia tra i vertici del Policlinico San Pietro del Gruppo San Donato e Ats, a cui spetta la decisione finale. Delle valutazioni in atto trapela poco o nulla. Le bocche al momento restano cucite ma in ambienti sindacali e interni al Policlinico si dà già la cosa per decisa; inoltre, se dalla direzione ospedaliera non arriva alcun commento, Ats sulla vicenda si affida a una nota lapidaria: «Confronti fra Ats e operatori ospedalieri sono attività ordinaria. Ats monitora quotidianamente i flussi legati alla produzione di tutte le strutture ospedaliere della nostra provincia e si confronta ordinariamente con i gestori al fine di garantire al nostro territorio la maggiore capacità produttiva possibile, soprattutto in un periodo di carenza di personale sanitario». Storico e unico punto nascita presente nel territorio, quello del Policlinico San Pietro rappresenta un punto di riferimento per tutta l’area dell’Isola fino alla Valle Imagna e alla provincia di Lecco, offrendo un percorso nascita completo, dal concepimento fino al parto. La chiusura riguarderebbe sala parto e area materno-infantile, mentre resterebbe aperto regolarmente il reparto di Ginecologia.

«Non ne sapevamo nulla»

E mentre si rincorrono le voci, ancora senza conferma, di chiusure ipotizzate già entro l’autunno o massimo a fine anno, solo dopo aver verificato il numero di nascite complessivo del 2024, nell’Isola cresce la preoccupazione. «Non ne sapevo nulla, ma esprimo seria preoccupazione – dichiara il sindaco di Mapello e presidente d’Ambito, Alessandra Locatelli –. C’è un impegno a tenere monitorata la situazione coinvolgendo immediatamente il Collegio dei sindaci di Ats e chiedendo un incontro urgente con il direttore Massimo Giupponi. Si tratta del quarto punto nascite nella Bergamasca e un’eventuale chiusura non può che impattare negativamente sugli altri, soprattutto sull’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo». «L’Ambito del distretto dell’Isola con i suoi referenti e rappresentanti incaricati – aggiunge il sindaco di Ponte San Pietro, Matteo Macoli – è in costante contatto con i vertici di Ats e Asst per i necessari approfondimenti che si renderanno necessari per chiarire il tema emerso e seguire gli eventuali sviluppi». Nel frattempo, «per dire no alla chiusura dell’ennesimo punto nascita», una privata cittadina il 24 luglio ha lanciato una petizione su Change.org, che nel giro di pochi giorni ha già raccolto 650 firme. Quello numerico, previsto dalle linee guida ministeriali, non è il solo criterio da tenere in considerazione per un’eventuale chiusura, vedi possibili disagi e criticità dell’area territoriale di riferimento, ma quanto a servizi, l’Isola è ben fornita, non ha problemi di collegamenti ed è vicina all’ospedale cittadino. Lo stesso non può dirsi per la Valle Imagna.

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