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Omicidio di Valbrembo, giallo risolto: fermati due giovani. «Ucciso per 50 euro»

LA SVOLTA. I carabinieri hanno fermato un 24enne e un 25enne che sarebbero gli autori dell’omicidio di Luciano Muttoni, trovato senza vita domenica 9 marzo nella sua abitazione di Valbrembo.

Al termine di una intensa attività investigativa il Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Bergamo ha disposto il fermo nei confronti di un cittadino italiano residente a Bergamo di 25 anni, con precedenti penali, che insieme ad un complice, un classe 2001, di origini polacche residente in provincia di Monza Brianza, sono ritenuti i responsabili dell’omicidio di Luciano Muttoni, avvenuto domenica 9 marzo a Valbrembo.

L’ammissione di uno dei fermati

Il primo fermato, il 25enne italiano, ha reso dichiarazioni spontanee ammettendo le proprie responsabilità e fornendo anche indicazioni utili al ritrovamento del suo giubbotto macchiato di sangue, di alcuni documenti sottratti alla vittima, oltre all’arma del delitto, una pistola scacciacani con cui ha colpito più volte la vittima al capo, oltre ad averla percossa con pugni e calci alla testa.

Il secondo fermato è stato prelevato nella mattinata di lunedì 10 marzo in una comunità in provincia di Monza Brianza dove era aiuto educatore, il 24enne ha confermato la confessione del complice.

La ricostruzione dell’omicidio

I presunti autori, dopo essersi allontanati dalla scena del crimine con l’auto della vittima, alla quale avevano anche sottratto il telefono, alcune carte di credito e pochi contanti, si erano disfatti di parte degli oggetti e dell’arma del delitto gettandoli nei campi e nei boschi tra i comuni di Valbrembo e Solza.

L’iter delle indagini

Le indagini della Procura della Repubblica di Bergamo sono scattate il 9 marzo subito dopo il ritrovamento del cadavere di Luciano Muttoni. A insospettire i vicini di casa è stata l’assenza dell’auto della vittima, che da giorni non vedevano più parcheggiata vicino all’abitazione.

Un dettaglio cruciale per l’inchiesta è emerso grazie a un controllo dei carabinieri di Monza Brianza: nella notte di venerdì una pattuglia aveva fermato l’auto della vittima con a bordo quattro individui sospetti. Non essendo in grado di giustificare il possesso del veicolo, i quattro sono stati denunciati per ricettazione e l’auto è stata sequestrata.

La confessione del giovane omicida

L’analisi delle immagini di videosorveglianza e le testimonianze raccolte hanno permesso di identificare il presunto autore dell’omicidio proprio nel conducente del veicolo fermato dai militari di Monza. Rintracciato e interrogato, il giovane ha confessato il delitto, dichiarando di aver ucciso la vittima durante una rapina finita in tragedia. Rapina che avrebbe fruttato soltanto 50 euro.

L’individuazione del complice

A quel punto le indagini si sono concentrate sull’identificazione del complice. Nella notte tra sabato e domenica, diverse persone informate sui fatti sono state ascoltate alla stazione dei carabinieri di Villa d’Almè. Le loro dichiarazioni hanno permesso, nella mattinata di lunedì, di risalire al secondo indagato.

Le prove confermano le parole dei sospettati

Le prove raccolte dai carabinieri hanno confermato le confessioni dei due sospettati, fornendo agli inquirenti elementi decisivi per la chiusura del cerchio intorno ai presunti autori del delitto. Le indagini proseguono allo scopo di accertare eventuali ulteriori responsabilità a carico di altre persone che potrebbero aver concorso o favorito la commissione del reato.

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