Cronaca / Isola e Valle San Martino
Sabato 28 Dicembre 2024
Omicidio Sharon, tracce di Dna sulla bici di Sangare
L’INCHIESTA. Sul telaio il Ris di Parma ha repertato materiale genetico della vittima misto con quello del giovane reo confesso .
«Gli uomini che ho incontrato prima li avrei solo rapinati. Sharon non l’ho rapinata perché lei ha cominciato a urlare e mi è venuta la para. Quando ho messo la mano sulla spalla lei non stava ancora urlando». Moussa Sangare, 31 anni, di Suisio, nato a Milano da genitori del Mali, ha già confessato di essere l’autore dell’omicidio di Sharon Verzeni, la 33enne uccisa a coltellate venti minuti dopo la mezzanotte tra il 29 e il 30 luglio scorsi mentre passeggiava in via Castegnate a Terno d’Isola.
Il Dna sulla bici
Ma a chiudere il cerchio sulle sue responsabilità è una traccia di materiale genetico che i carabinieri del Ris di Parma hanno repertato sulla bici con la quale Sangare era arrivato in via Castegnate e poi si era allontanato. Si tratta di una traccia di Dna appartenente al 31enne mista con quello della vittima. Gli specialisti dell’Arma l’hanno individuata sulla canna della bicicletta. È ancora da definire a che materiale appartenga il profilo genetico di lui, se sudore o altro. Quello di lei potrebbe essere verosimilmente riferito a sangue.
Accoltellata mentre il killer era sulla bici
Quando le ha sferrato la prima delle quattro coltellate, Sangare era ancora sulla sua bici. Che poi ha posato per continuare a colpire la donna. Non è escluso che uno schizzo di sangue sia finito sul telaio della bicicletta durante il primo fendente. Ma può anche essere che sia materiale ematico depositatosi nella fase in cui Sangare è rimontato in sella, magari gocciolato dal coltello mentre il giovane era intento a sistemarlo nello zaino, prima di allontanarsi e far perdere le proprie tracce.
Sangare in carcere a Milano
Il ritrovamento della traccia genetica mista è inserito nelle 80 pagine di relazione che il Ris di Parma ha recentemente inviato al pm Emanuele Marchisio. Nei prossimi giorni è attesa l’informativa finale dei carabinieri del nucleo investigativo di Bergamo. Dopo di che il sostituto procuratore si appresterà a c hiedere il giudizio immediato per il trentunenne di Suisio, arrestato un mese dopo l’omicidio e ora in carcere a San Vittore.
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