Omicidio di Sharon, spariti alcuni frequentatori abituali della piazza di Terno

IL DELITTO. Secondo i residenti spariti alcuni personaggi poco raccomandabili della piazza di Terno. Per gli inquirenti potrebbe essere conseguenza della maggiore presenza delle Forze dell’ordine. Proseguono anche oggi (giovedì 29 agosto) le ricerche dell’arma del delitto.

Sono le 7,15 quando davanti al municipio di Terno d’Isola arrivano in forze i carabinieri della Compagnia di Zogno, con il maggiore Pablo Salari. Con loro alcuni uomini del «Mu.Re», il Museo Recuperanti 1915-1918», da Toscolano Maderno, specializzati nella ricerca di ordigni bellici con magneti e metal detector. Pochi minuti dopo e inizia la «caccia» al coltello con cui Sharon Verzeni, esattamente un mese fa, tra il 29 e il 30 luglio, è stata uccisa in via Castegnate. Delitto che resta ancora senza movente e colpevole.

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Le vie del centro storico di Terno vengono chiuse al traffico, al passaggio di curiosi e degli operatori media: passano solo i residenti delle strade interessate, a volte anche accompagnati dai carabinieri che presidiano, con l’ausilio di alcuni agenti della Polizia locale, tutti i possibili ingressi alle vie che vengono passate al setaccio. Si parte da via delle Gere, la stessa che di fatto conduce anche a via Merelli, dove si trova la casa di Sharon e il compagno Sergio Ruocco. Quattro, a volte cinque tecnici del «Mu.Re» iniziano ad alzare i tombini delle strade dove l’omicida potrebbe aver gettato il coltello. Ma, a detta degli inquirenti, non cercherebbero solo quello: forse un oggetto che Sharon al momento di essere uccisa indossava?

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Tombini e siepi

Utilizzano un bastone sulla cui cima è attaccato un magnete. Poi tolgono dal fondo del tombino quando viene trovato, melma nella quale si cerca qualche oggetto che possa essere utile alle indagini. Proseguono per via Castegnate e poi per le vie laterali, quelle che l’assassino avrebbe potuto percorrere per la fuga: via Trieste, vicolo Castello (quella che conduce a via Don Giuseppe Rota), via dei Vignali, via I Maggio, una via privata, anch’essa con un tombino. Arrivano al punto in cui Sharon è stata uccisa e qui il lavoro degli uomini del «Mu.Re» si dirige anche verso le siepi delle villette (peraltro già perlustrate nei giorni appena successivi al delitto). Si prosegue ancora per via Partigiani, poi con tutti i tombini di piazza VII Martiri e via del Mercato fino al parco pubblico «Fernanda Pivano» tutta la lunga via Don Giuseppe Rota, possibile via di fuga.

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Il sindaco: «Massimo sostegno»

Qui, in un parco adiacente senza telecamere, è stata posta la «base» per le ricerche. Che vengono sospese per un’ora per poi riprendere verso le 14, quando, oltre alla vicesindaca di Terno Raffaella Picenni (che ha seguito tutte le operazioni) arriva sul posto anche il primo cittadino Gianluca Sala. «Sia con le immagini della videosorveglianza sia mettendo a disposizione i nostri servizi comunali – ha detto – stiamo cercando di dare il massimo sostegno alle indagini». Le ricerche con metal detector e magneti riprenderanno anche giovedì 29 agosto per tutta la giornata.

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Indagato il sosia di Depp

È passato un mese da quando Sharon è stata uccisa e gli unici indagati sono un pensionato per falsa testimonianza al pm e, notizia di ieri, il sosia di Johnny Depp, Fabio Delmiglio, 50 anni di Brembate Sopra, per favoreggiamento personale. L’uomo sabato scorso si era presentato dai carabinieri di Ponte San Pietro sostenendo di aver conosciuto Sharon al bar «Vanilla» di Brembate, dove lei lavorava come barista, qualche giorno prima dell’omicidio, e di avere informazioni che potevano essere utili alle indagini perché si erano scambiati messaggi per ragioni di lavoro. Ai giornalisti aveva spiegato inizialmente che Sharon gli aveva chiesto di «pubblicizzare una cosa», senza specificare di cosa si trattasse, poi aveva ritrattato dicendo di essersi sbagliato, che non era lei. Ai carabinieri ha confessato di essersi inventato tutto nella speranza di farsi pubblicità con le interviste che sarebbero derivate dalla sua convocazione e audizione in caserma. Nella serata di mercoledì 28 agosto, sul suo profilo Facebook, sono fioccati gli insulti.

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Spariti spacciatori e irregolari

Le indagini fanno passi avanti ma ancora manca il movente: per quale motivo uccidere Sharon, una ragazza dalla vita così tranquilla, tutta casa e lavoro, con poche uscite solo con le colleghe e per andare agli incontri di Scientology? È uscita in jeans e maglietta, non ha chiamato o mandato messaggi durante la sua passeggiata, non ha fatto soste, non è stata seguita. Anche dalle testimonianze dei colleghi non risulta che al bar ci fosse qualcuno che la infastidisse. Quel 29 luglio ha finito di lavorare alle 15, è andata a fare la spesa ed è tornata a casa, uscendo solo a mezzanotte. L’incontro con l’assassino 50 minuti dopo sembra sempre più una pura casualità: davvero Sharon ha incontrato la persona sbagliata al momento sbagliato? In questi giorni i carabinieri hanno raccolto diverse testimonianze di residenti di Terno che dicono di aver visto sparire dal paese, dal giorno dopo il delitto, alcuni personaggi poco raccomandabili. Per gli inquirenti si spiega anche con la maggiore presenza delle forze dell’ordine che ha indotto tanti spacciatori e irregolari a spostarsi, almeno fino a quando resterà alta l’attenzione.

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