Mapello, Perico confessa al pm l’omicidio della cugina e il rogo allo studio del geometra

IN CARCERE. Ivano Perico, in cella per aver ucciso a Mapello Stefania Rota al culmine di una lite per questioni catastali, ha chiesto di essere sentito. Davanti al magistrato ha ammesso il delitto e di essere l’autore del raid incendiario contro lo studio del geometra che curò la pratica per la cugina.

Ivano Perico, il 61enne di Mapello arrestato il 13 maggio scorso con l’accusa di aver ucciso la cugina Stefania Rota, 62 anni, al culmine di una lite scoppiata per questioni catastali, ha confessato davanti al pm. L’uomo, in cella per omicidio, aveva chiesto di essere interrogato e venerdì 23 giugno è stato sentito nel carcere di Bergamo dal pm Letizia Ruggeri: al magistrato ha confessato di aver ucciso Stefania e anche di essere l’autore del raid incendiario ai danni dello studio del geometra che aveva curato la pratica per la cugina.

Perico aveva già ricostruito con i suoi legali (e qualche ammissione l’aveva fatta anche ai carabinieri) tutti i passaggi che hanno portato al delitto consumatosi l’11 febbraio scorso nella casa della cugina, in via XI Febbraio, divisa dall’abitazione del 61enne da un capannone di proprietà di lei. Ed è proprio per una questione di confini e di proprietà che erano iniziati i dissidi fra i due, che fino al gennaio scorso andavano d’accordo ed erano stati visti più volte passeggiare insieme.

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Il rogo dal geometra

Lui aveva cercato di aiutare la cugina a risolvere il problema, invitandola a rivolgersi a un geometra di fiducia. Ma quest’ultimo alla fine non aveva accettato l’incarico. Così, lei si era rivolta a un altro geometra. Il 3 marzo, quando la cugina era già morta, un raid incendiario si era consumato contro la vetrata dello studio del professionista. Perico ha ammesso di essere l’autore del raid: una vendetta nei confronti del geometra che, a suo dire, l’avrebbe penalizzato nella pratica. Una tanica di benzina era stata vista da alcuni abitanti di Mapello nella Fiesta di Stefania Rota che, subito dopo l’omicidio, Perico aveva preso a usare, spostandola dall’abitazione della cugina per far credere che lei fosse al mare. Il 3 marzo una telecamere comunale aveva ripreso la Fiesta passare e in un fotogramma si notava la tanica sul sedile anteriore del passeggero.

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