La storia di un pensionato: «Così ho sventato la truffa telefonica»

BREMBATE DI SOPRA. L’uomo racconta un tentativo di raggiro per opera di finti bancari e finti carabinieri.

Prima lo ha chiamato la banca, per avvertire di un attacco informatico sul mio conto; poi i carabinieri, per comunicare di un’indagine aperta nei miei confronti. «Ma non ci sono cascato, ho capito che stavo parlando con dei malintenzionati che volevano sottrarmi dati sensibili», racconta un pensionato di Brembate Sopra, nei giorni scorsi vittima di un tentativo di truffa telefonica, nota come vishing (o phishing vocale). Si tratta di una forma di frode sempre più diffusa nella quale i malintenzionati effettuano delle telefonate spacciandosi per un operatore (spesso quello di una banca) e camuffando il loro numero chiedono alla vittima di fornire i propri dati personali, soprattutto legati alle carte di credito, per sottrarre poi somme più o meno ingenti di denaro.

La testimonianza

«Ho ricevuto la telefonata di quello che pareva il numero verde della mia banca, l’operatore mi ha parlato di un attacco informatico alla mia filiale e chiesto dati sensibili, tra cui il codice del conto, che però non ho dato – ricorda l’uomo –. Mi sono insospettito. Poi, poco più tardi mi ha chiamato un altro sconosciuto, che si è presentato come un marasciallo dei carabinieri, dicendomi che ero oggetto di controlli. Sono rimasto lucido, senza farmi prendere dallo spavento, e dopo aver interrotto la comunicazione ho contattato la mia banca, la quale mi ha detto che il mio conto non è stato violato, confermandomi che si trattava di un tentativo di truffa dal momento che l’istituto bancario, per prassi, non chiede mai i codici personali. Quello che mi è successo è sconcertante, ho deciso di contattare la redazione de L’Eco di Bergamo perché voglio che le persone, specialmente gli anziani, siano a conoscenza di questo fenomeno e abbiano gli strumenti per affrontarlo».

I consigli della Questura

Sul tema è intervenuto anche Andrea Sandroni, dirigente della Divisione anticrimine della questura, che ha recentemente fatto prevenzione sulle truffe in un convegno in Provincia: «Il consiglio è quello di non fidarsi mai di nessuno, di tenere alta la guardia e di denunciare tempestivamente, senza farsi intimorire dalla vergogna. Queste truffe sono orchestrate da professionisti senza scrupoli, tutti possiamo cascarci. È un fenomeno odioso, soprattutto quando vengono colpite persone anziane, derubate di pensione e risparmi».

© RIPRODUZIONE RISERVATA