«La madre di Moussa vuole andare dal figlio in carcere»

A SUISIO. L’avvocato della donna e della sorella, che avevano fatto denuncia: «È la richiesta umana di una mamma». Maj: «Perizia psichiatrica? È presto».

«La mamma ha chiesto di vedere Moussa. Lo ha fatto attraverso la figlia Awa. Ha chiesto quando e come avrebbe potuto di nuovo incontrarlo. Oggi le vedrò entrambe e parleremo anche di questo». Così l’avvocato Stefano Comi, difensore - dopo le tre denunce per maltrattamenti - della mamma Katiadou Diallo e di Awa, sorella di Moussa.

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«La richiesta di una madre»

«Quella della mamma è una richiesta umana - continua -. L’aveva anche denunciato dopo le minacce e i maltrattamenti, ma resta pur sempre sua mamma». La famiglia, trasferitasi da Calusco, da anni abita in via San Giuliano: sul citofono il nome anche del padre, Boubacar, morto diversi anni fa. Kadiatou Diallo, ex cuoca all’asilo del paese, era stata colpita da ictus ad aprile 2023 e, da allora, comunica con molta difficoltà e ha una mano paralizzata. Quando lei era in ospedale, a luglio, Moussa aveva incendiato la casa. Lui era rimasto comunque nell’appartamento nonostante fosse stato dichiarato inagibile, mentre la sorella era andata da vicini e da una zia a Bergamo.

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La denuncia per maltrattamenti a maggio

Poi, a fine luglio 2023, erano ritornati tutti e tre nell’abitazione, con la cucina sistemata. Fino alla denuncia della sorella dell’8 maggio scorso, per maltrattamenti. Moussa sparisce, poi a giugno ricompare nell’appartamento al piano terra della palazzina. Va e viene di notte. Alcuni vicini ricordano che la madre «gli passava un cavo per la corrente elettrica», altri lo vedevano «dormire sulle scale». Fino all’omicidio del 30 luglio scorso.

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«Nessuna richiesta di perizia psichiatrica»

Ora il 31enne è in carcere, fermato a un mese esatto dall’omicidio di Sharon. «Non c’è ancora nessuna richiesta ufficiale di una perizia psichiatrica - dice il legale d’ufficio di Moussa, Giacomo Maj - . Tutto è ancora prematuro. Domani (oggi per chi legge, ndr) è fissata l’udienza di convalida del fermo, quindi occorre attendere almeno quella. E poi ci sono ancora le indagini in corso». Maj smentisce così le dichiarazioni di Alfredo Antoniozzi, vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera che, ieri, aveva sostenuto come per l’assassino di Sharon Verzeni sarebbe stata richiesta la perizia psichiatrica. «Mentre aspettiamo di sapere le cause della strage di Milano - ha dichiarato ieri Antoniozzi - è arrivata puntuale la richiesta di perizia psichiatrica per l’assassino di Sharon Verzeni». Richiesta che di fatto iil difensore d’ufficio dell’omicida ha subito smentito: «È anche interesse della Procura fare questo tipo di accertamento - continua Maj - ma direi che è ancora troppo presto. Attendiamo almeno l’udienza di convalida, prevista lunedì 2 settembre alle 9. Rispetto alla linea che terremo in tale occasione preferisco mantenere il riserbo».

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