La faida tra le gang di trapper: quattro anni a Simba La Rue

MILANO. Condannato il lecchese-tunisino che l’anno scorso fu accoltellato a Treviolo. A marzo 2022, con altri, rapinò due membri di una banda rivale.

«Qui i soggetti che aggrediscono, nel giro di pochi giorni diventano quelli aggrediti, in una spirale di aggressioni-ritorsioni-aggressioni che si autoalimenta, che non appare altrimenti arrestabile e che, con il passare del tempo, produce crimini sempre più cruenti e pericolosi», aveva scritto nell’ordinanza il gip milanese Guido Salvini a proposito della faida tra le gang rivali del lecchese-tunisino Mohamed Lamine Saida, in arte Simba La Rue, e del padovano-marocchino Baby Touché. A oltre 15 mesi dall’arresto di Simba La Rue e dei suoi sodali è tempo di verdetti. Al termine di un giudizio con rito abbreviato, venerdì 13 ottobre, il gup di Milano Rossana Mongiardo ha emesso una mezza dozzina di condanne: la più alta, manco a dirsi, è toccata al ventunenne Simba La Rue: quattro anni di reclusione. Per gli altri co-imputati condanne comprese tra tre anni e otto mesi e otto mesi. Un settimo imputato ha patteggiato tre anni e quattro mesi. A luglio un lecchese di origini senegalesi e un ventitreenne di Calusco D’Adda, gli unici ad avere scelto di essere giudicati con rito ordinario per la stessa vicenda, erano stati condannati dai giudici milanesi rispettivamente a sette anni e a due anni e nove mesi di reclusione.

La rapina di marzo 2022

A tutti gli imputati, Simba La Rue incluso, era contestata la partecipazione a una rapina. Primo marzo 2022, zona Porta Venezia a Milano: a farne le spese due giovani componenti della gang rivale di baby Touché rapinati a suon di pugni, calci e coltellate da sei giovani travisati da cappucci, passamontagna e mascherine. Bottino: un portafogli e un cellulare. Per la cronaca, l’auto utilizzata per effettuare il blitz criminale era stata noleggiata un paio di settimane prima dal giovane di Calusco. L’aggressione avvenne «per sfregio e punizione», per «mortificare» le vittime, colpevoli di far parte del gruppo rivale.

Il presunto rapimento

Cadute invece tutte le contestazioni legate a un altro episodio risalente al 9 giugno dell’anno scorso. In quel caso Baby Touché era stato accerchiato da una ventina di ragazzi in una strada di periferia di Milano, malmenato e caricato su una Mercedes Classe A con targa svizzera, rimanendo nelle mani dalla banda di Simba La Rue per circa due ore prima di essere lasciato a Calolziocorte, nel lecchese. Escluso il sequestro di persona dagli stessi pm, è stata la stessa vittima a non sporgere denuncia per le lesioni. Quella di Touché, secondo la Procura, sarebbe stata una «reticenza per una logica di banda».

L’agguato di Treviolo

I due episodi milanesi hanno fatto da miccia all’agguato subito da Simba La Rue il 16 giugno di un anno fa un parcheggio di Treviolo, nelle immediate vicinanze della casa in cui abitava la sua ex fidanzata, Barbara Boscali. Il giovane fu picchiato e accoltellato in modo grave da un commando di nove persone. Quattro di loro, tra cui il fratello di Baby Touché, sono attesi all’udienza preliminare a Bergamo il prossimo 10 gennaio. L’accusa è di tentato omicidio. Stessa accusa condivisa con la ex del trapper tunisino, la cui posizione è stata però stralciata.

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