Il tratto «fantasma» di Pedemontana frena la ciclovia dell’Isola

MOMBILITÀ . Il progetto da 5,8 milioni, già finanziati, prevede un percorso di oltre 47 chilometri che tocca otto comuni. Si attende l’ok dalla Regione.

La ciclovia dell’Isola è in attesa di un via libera della Regione a causa della compatibilità con un tratto dell’autostrada Pedemontana Lombarda che, però, non verrà costruito. Il progetto in questione è quello della pista ciclopedonale di 47,4 chilometri che verrà realizzata dentro i confini di Bonate Sotto, Bottanuco, Brembate, Capriate, Filago, Madone, Medolago e Suisio. Questa infrastruttura era stata interamente finanziata nel 2020 grazie a un contributo di 5,8 milioni di euro riconosciuto da Palazzo Lombardia attraverso il «Piano Lombardia» (quello varato per rilanciare l’economia dopo la pandemia di Covid). Ma è ancora lontana dalla sua realizzazione.

Recentemente si è riunita la Conferenza dei servizi per raccogliere i pareri di tutti gli enti interessati in merito al progetto definitivo dell’opera. Il procedimento si è chiuso: «Manca solamente – spiega Rossano Pirola, sindaco di Bottanuco, il Comune capofila del progetto – il parere della Regione sulla compatibilità della pista ciclopedonale con il progetto della tratta D della Pedemontana».

I vincoli progettuali

Tutto normale, se non fosse già certo che questa tratta D non sarà più realizzata come originariamente prevista. Regione e Cal (Concessioni autostrade lombarde), infatti, già più volte hanno dichiarato che la tratta D dell’autostrada non arriverà più nella Bergamasca. Ne sarà invece realizzata una versione ridotta che si attesterà a Vimercate (Monza-Brianza). Nonostante ciò, però, nei diversi Piani di governo del territorio (Pgt) dei Comuni bergamaschi interessati dal tracciato (Osio Sotto, Brembate, Filago e, appunto, Bottanuco) sono rimasti i vincoli derivanti dal progetto della grande infrastruttura. «E noi ovviamente – spiega ancora Pirola – nella redazione del progetto della ciclovia dell’Isola abbiamo dovuto tenere presente questi vincoli, anche se sappiamo che l’autostrada non passerà più sul nostro territorio. E ciò ha dato origine a casi un po’ paradossali: fra Bottanuco e Capriate, ad esempio, la pista ciclopedonale invece di andare dritta compie una curva e tutti si chiederebbero: “Come mai?”. E il motivo è che deve essere rispettato il passaggio del tunnel per il ponte della tratta D».

Comunque sia, ora il progetto della pista ciclopedonale è in attesa del via libera della Regione. Dopodiché l’iter autorizzativo prevede l’approvazione del progetto definitivo, di quello esecutivo e l’avvio degli espropri, per i quali è stato costituito un apposito ufficio in cui sono rappresentati tutti gli enti interessati. I tempi stringono. L’opera deve essere conclusa entro la metà del 2026, un termine non così lontano se si considera quanto ancora deve essere fatto. Pirola è comunque fiducioso: «Il parere della Regione – conclude – è atteso a giorni. Se così sarà riusciremo ad approvare il progetto definitivo entro la fine dell’anno per poi prevedere nel 2024 la gara per l’assegnazione dei lavori. Se non ci saranno imprevisti, come l’aumento dei costi o cose del genere, credo che il termine fissato potrà essere rispettato».

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