Il dramma di Sharon, uccisa in strada a 33 anni. «Gridava: aiuto, aiuto. Poi è crollata a terra»

L’OMICIDIO. Terno d’Isola, la vicina della barista accoltellata in via Castegnate: «Mi sono affacciata subito: barcollava». «Ma non sono riuscita a vedere chi l’ha aggredita».

Ha sentito le grida di aiuto dalla finestra ed è stata la prima residente di via Castegnate a vedere Sharon Verzeni subito dopo l’aggressione. Non è riuscita a scorgere chi l’ha accoltellata, però: «Ci sono gli alberi davanti a casa».

La donna, che preferisce mantenere l’anonimato, abita nel condominio di fronte al punto in cui la barista è stata accoltellata. «Era poco prima dell’una, ho sentito urlare: “Aiuto aiuto” – racconta –, mi sono affacciata alla finestra al secondo piano e ho visto che una giovane che barcollava. Ho pensato che fosse ubriaca perché è già successo altre volte di vedere ragazze in quello stato, ho notato che ha attraversato la strada, era cosciente, si è aggrappata alla ringhiera di una villetta, ha cercato di rialzarsi ma è caduta all’indietro. Si è data tanta forza quando ha attraversato, però arrivata lì non ce l’ha fatta più. Sono scesa a vedere cos’era successo. Saranno passati tre minuti, sono arrivata in strada e ho visto che si erano già fermati due fidanzati su una Cinquecento bianca, che l’hanno soccorsa e hanno chiamato i carabinieri. La ragazza proveniva dal centro a piedi, anche la coppia in auto, perché la strada è a senso unico. Lei aveva i pantaloni e le scarpe da ginnastica, non ho visto la borsa. Sotto di lei si è formata una pozza di sangue che veniva giù dal marciapiede. Un altro ragazzo che arrivava in auto si è fermato, è sceso ma la ragazza della coppia di fidanzati, giovanissima, gli ha detto che aveva già chiamato i soccorsi. Era spaventatissima».

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«Hanno cercato in tutti i modi di salvarla»

Sul posto sono arrivati per primi i carabinieri del Norm di Zogno. «Hanno cercato in tutti i modi di salvarla, sono stati bravissimi – prosegue la testimone –. Si sono alternati a farle il massaggio cardiaco, uno le urlava: “Non mollare, non mollare”. Io ho cercato di capire chi era, si vedeva che era giovane. Poi è arrivata l’ambulanza e l’hanno portata via. Ho sentito che parlavano di sei coltellate: tre alla schiena, una al torace e le altre due all’addome. I carabinieri hanno transennato tutto il tratto di strada fino a oltre le 4, hanno cercato il coltello ma non l’hanno trovato. Stamattina (martedì, ndr) hanno suonato ai due anziani che abitano al 32 e hanno cercato nel loro giardino».

In molti si lamentano della sicurezza in paese: «C’è molto spaccio, sono state fatte anche tante operazioni dei carabinieri, l’anno scorso una retata, ma molti stanno andando via di casa perché la situazione è insostenibile. Io non mi fiderei mai, né io né mia figlia, a camminare da sola di notte. In certi orari non si può andare in giro, io come mamma lo sconsiglio a chiunque. Terno era un bellissimo paese e adesso è invivibile». «Abito qui e sono scesa – racconta un’altra condòmina – dopo aver sentito il trambusto verso l’1,30. Ho guardato dalla finestra, abito al terzo piano, e ho visto i lampeggianti. Non ho sentito le urla della ragazza, sono scesa ma l’ambulanza era già andata via. C’erano un ragazzo e una ragazza spaventati, gli ho portato una bottiglia d’acqua».

«Siamo sconvolti»

In via Merelli, dove Sharon viveva con il compagno, i vicini sono sbigottiti: «Martedì mattina i carabinieri mi hanno suonato al mattino presto – commenta un giovane –, mi hanno chiesto se sentivo la coppia urlare, ma io personalmente no, mai. È una cosa che ci ha sconvolti. Delle camminate di lei di notte non sapevo, la sera torno tardi e non mi è mai sembrato di vederla uscire. So che i vicini che hanno il giardino nel piano basso accanto al loro sono stati convocati in caserma perché hanno le telecamere». «Ci conosciamo un po’ tutti ma quando incrociavo lo sguardo con loro sembrava quasi che lo abbassassero, erano molto riservati – aggiunge un altro vicino –. Io ho due bambini piccoli e alle 21 massimo andiamo a letto, non so se lei usciva di sera tardi. L’altra notte, quando sono arrivati i carabinieri, li hanno sentiti gridare a Sergio: “Buttati a terra, buttati a terra”, poi hanno portato via la sua macchina con il carro-attrezzi. L’ha visto anche il marito di una vicina alle 6, quando è uscito per andare al lavoro, e faceva fatica a fare manovra».

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