Fiori e messaggi per Sharon: sabato a Bottanuco l’addio alla 33enne uccisa in strada

L’ULTIMO SALUTO. Nella chiesa parrocchiale, alle 10 di sabato 3 agosto. Proclamato il lutto cittadino a Bottanuco e Terno d’Isola. Dal pomeriggio di venerdì 2 agosto la camera ardente, nella casa in cui è cresciuta.

Saranno celebrati sabato mattina (3 agosto), alle 10, nella chiesa parrocchiale di Bottanuco, il suo paese d’origine, i funerali di Sharon Verzeni, la donna di 33 anni uccisa nella notte tra lunedì e martedì mentre camminava a Terno d’Isola, dove da tre anni viveva con il compagno. La salma è stata infatti restituita ai familiari - il compagno e i genitori - dopo il nulla osta della Procura, una volta terminata l’autopsia eseguita giovedì pomeriggio all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.

In via Adda, nella casa in cui la ragazza è cresciuta, è stata allestita la camera ardente. I funerali saranno celebrati sabato 3 luglio, alle 10, sempre a Bottanuco, nella chiesa parrocchiale.

Lutto cittadino a Bottanuco e Terno d’Isola

A Bottanuco è stato proclamato il lutto cittadino per sabato 3 agosto. Il sindaco ha disposto l’esposizione a mezz’asta delle bandiere esposte nella sede del Comune, la chiusura degli esercizi commerciali dalle 10 alle 11, in concomitanza con i funerali, con la richiesta alla cittadinanza di evitare «attività ludiche e ricreative incompatibili con il carattere luttuoso della giornata» e di partecipare alla manifestazione di cordoglio.

Lutto cittadino anche a Terno d’Isola. «Ritenuto di interpretare il sentimento dell’intera comunità, profondamente colpita da questa drammatica notizia, e che ha manifestato unanime desiderio di partecipazione al dolore dei familiari», si legge nell’ordinanza. È stata quindi disposta l’esposizione a mezz’asta delle bandiere esposte in tutti gli edifici comunali, con la richiesta ai titolari di attività commerciali e ai pubblici esercenti di evitare ogni comportamento e attività ludica in contrasto con lo spirito del lutto cittadino.

Proseguono le indagini

Dall’analisi di tamponi e prelievi effettuati durante l’autopsia, così come dai vestiti che Sharon indossava la notte dell’aggressione, si spera che il Ris possa ottenere elementi utili per risalire all’assassino, attraverso eventuali tracce di Dna. Prosegue poi l’analisi delle telecamere, pubbliche e private, anche dei paesi limitrofi: gli inquirenti non escludono che l’aggressore possa essersi mosso in auto.

Il dolore della famiglia

«Devo ringraziare le forze dell’ordine». Sono le uniche parole che ha pronunciato con un filo di voce Bruno, il papà di Sharon Verzeni, ieri pomeriggio fuori dalla camera mortuaria dell’ospedale Papa Giovanni XXIII, dove da mezzogiorno alle 14 circa il medico legale Matteo Marchesi, incaricato dalla Procura, ha effettuato l’autopsia sul corpo della figlia, uccisa nella notte tra il 29 e il 30 luglio mentre camminava in via Castegnate a Terno d’Isola.

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Il padre di Sharon è arrivato in camera mortuaria intorno alle 13,45, accompagnato dalla moglie Maria Teresa, dal compagno di Sharon, Sergio Ruocco, e da altri parenti. Tutti comprensibilmente molto provati dal dolore, sono immediatamente voluti entrare in camera mortuaria per salutare l’amata Sharon e sono rimasti a vegliarla fino alle 15 circa, quando insieme sono usciti e si sono subito diretti alla loro automobile, senza voler parlare con i giornalisti. Tutti i familiari erano visibilmente molto scossi e hanno preferito chiudersi nel silenzio.

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Il compagno di Sharon, non appena uscito dalla camera mortuaria, si è diretto immediatamente all’auto, al suo fianco c’era la mamma della 33enne Maria Teresa e poco dietro il papà Bruno consolato dagli abbracci di una zia di Sharon. Tutti chiusi nel silenzio, hanno solo risposto ai giornalisti dicendo che non se la sentivano proprio di parlare e sono saliti sull’automobile per tornare a casa e cercare di superare insieme questo dolore lancinante.

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Fiori e messaggi per Sharon

Un semplice messaggio su un foglietto bianco: «Riposa in pace». E poi un girasole, altri fiori bianchi e rossi. Si sono aggiunti a quei pochi fiori bianchi che qualcuno aveva posato sul muretto poche ore dopo l’omicidio di Sharon. Con i fiori anche due lumini che qualcuno ha probabilmente acceso la sera. Il muretto si trova a pochi metri dal cancelletto della villetta davanti al quale Sharon è caduta sotto le coltellate del suo assassino. Ancora ieri, sul marciapiede davanti, si intravedevano le tracce dell’omicidio. Quei fiori posati a pochi metri ieri erano meta dei passanti e dei giornalisti. Da qui le riprese delle televisioni nazionali, di Rai e Mediaset, che hanno raccontato quanto sta accadendo nel piccolo paese dell’Isola. Intorno tanta incredulità e dolore per quanto successo.

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