Donna trovata morta a Mapello. Nuovi rilievi nella casa del giallo

LE INDAGINI. Martedì tre ore di sopralluogo della Scientifica dei carabinieri. Mancano l’auto e le chiavi dell’abitazione. Analisi sui tabulati telefonici.

Gli esiti dell’autopsia sono attesi per la fine di questa settimana o, alla peggio, per l’inizio della prossima. Gli accertamenti richiesti dalla Procura dovranno fare luce sulle cause della morte di Stefania Rota, la donna di 62 anni trovata senza vita nella sua casa di Mapello la mattina del 21 aprile, morta probabilmente da un mese.

Ieri pomeriggio i carabinieri del reparto scientifico sono tornati nella casa di via XI Febbraio perché, in attesa delle risposte dell’autopsia, hanno effettuato tutta una serie di accertamenti di natura scientifica: sono state prelevate impronte digitali e tracce di liquidi e l’abitazione è stata analizzata con il luminol, un composto chimico che consente di rilevare eventuali macchie di sangue anche all’apparenza cancellate.

L’ipotesi del malore

I carabinieri, incaricati dalla Procura, sono rimasti nell’abitazione di due piani per tre ore. L’obiettivo è stato quello di «congelare» gli ambienti dove viveva Stefania Rota e dove è stata trovata morta. Questo perché, benché per il momento l’ipotesi che sembra prevalere resti quella del malore, ci sono diversi elementi che non tornano e che hanno spinto Procura e Arma a effettuare qualche indispensabile verifica in più, anche per avere già elementi concreti su cui svolgere approfondimenti qualora dall’autopsia dovessero emergere risposte differenti dalla morte per cause naturali.

Del resto la porta d’ingresso dell’abitazione della donna – che viveva sola e che non aveva parenti prossimi (i più vicini sono dei cugini) – era chiusa a chiave, ma proprio le chiavi sono tra gli oggetti che non si trovano e non si sa che fine possano aver fatto.

Come il cellulare della Rota e soprattutto la sua auto, una Ford Fiesta blu, solitamente lasciata posteggiata dall’abitudinaria Stefania nel box accanto alla casa, ma che da qualche settimana è scomparsa. Se la sessantaduenne – che si occupava di assistere persone anziane, attività per cui aveva frequentato degli appositi corsi e per la quale si pensava fosse in Liguria da un anziano malato – era morta da un mese, chi ha preso la sua auto e dove l’ha portata? E il cellulare dov’è finito? I carabinieri stanno già analizzando da remoto i tabulati per capire quali siano stati e a quando risalgono gli ultimi contatti. E le chiavi? Cos’è successo in questa casa di via XI Febbraio a Mapello? Stefania Rota è stata colta da malore durante un furto e il ladro se n’è andato con chiavi, cellulare e auto, senza soccorrerla?

Oppure è avvenuto qualcosa di più grave e dalle circostanze tanto anomale da essere per ora sfuggite ai primi rilievi autoptici e agli accertamenti degli inquirenti?

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