Delitto di Terno, Ruocco non torna dai Verzeni. «Ho sentito Sergio quando è uscito dalla caserma»

LE INDAGINI. «Ci siamo sentiti - dice Bruno Verzeni, papà di Sharon - quando è uscito dai carabinieri. Ma non posso dire nulla. Sanno gli inquirenti».

Bruno Verzeni, il papà di Sharon, parla dalla casa dei parenti. Martedì sera, al civico 54 di via Adda a Bottanuco, dove c’è la villetta di famiglia, Sergio Ruocco non è arrivato. Dopo l’interrogatorio durato 5 ore al comando provinciale dei carabinieri di Bergamo l’auto che lo accompagnava ha preso la strada per Seriate, verso la casa dove abita il padre. Nei giorni successivi al delitto, Sergio, quando la casa di Terno era stata posta sotto sequestro , era andato a stare dalla famiglia della compagna. «No, stasera - risponde ancora Bruno Verzeni - non viene qua, va a Seriate».

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In via Adda, martedì, una serata come le altre: un via vai di persone che accompagnano il proprio cane. Passano anche alcuni cavalli, qualche auto. Nessun assedio mediatico per attendere l’arrivo del compagno di Sharon o per sentire suo papà. Nella proprietà della famiglia Verzeni c’è il cane che fa da guardia. Arriva il crepuscolo e dietro le tende della finestra che dà sulla strada si accendono le luci.

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Si spengono poco prima delle 20, negli stessi minuti in cui Sergio Ruocco lascia la caserma a Bergamo. Poi papà Bruno esce e raggiunge la casa dei parenti, quella che confina con la sua villetta ed è separata solo dalla siepe. Siepe sulla quale, il giorno dopo il delitto, la famiglia aveva invece appoggiato una scala di comunicazione, per evitare di passare in strada e quindi l’assalto dei giornalisti. Anche sulla strada non passa più nessuno. Ormai è buio in via Adda. Un buio che sembra ancora avvolgere anche questo delitto .

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