Delitto di Terno d’Isola, la preghiera nella strada della tragedia

PROCESSIONE IN VIA CASTEGNATE. Dopo la messa per San Donato, mercoledì sera la tradizionale processione si fermerà per una preghiera nel punto in cui Sharon è stata colpita a morte.

Sarà un momento di preghiera e raccoglimento in ricordo di tutte le vittime di violenza e in particolare di Sharon Verzeni, la barista 33enne accoltellata nella notte tra il 29 e il 30 luglio mentre camminava in via Castegnate a Terno d’Isola, il paese dove abitava insieme al compagno Sergio Ruocco.

Il corteo della solennità di San Donato farà tappa anche nella strada in cui la giovane è stata colpita a morte

Mercoledì 7 agosto, come da tradizione in occasione della solennità di San Donato, ci sarà la processione per le strade del paese e per quelle della contrada vincitrice dell’ultimo palio, ovvero Castegnate. Il corteo farà quindi tappa anche nella strada in cui la giovane è stata colpita con tre coltellate mortali per mano di un assassino che al momento resta ancora senza nome. Le celebrazioni, organizzate dalla locale parrocchia di San Vittore Martire, cominceranno alle 20 di mercoledì sera, nella chiesa sussidiaria di San Donato, nell’omonima via, dove sarà celebrata la Santa Messa alla presenza delle contrade.

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Al termine della cerimonia, dal lugo di culto partirà la tradizionale processione attraverso le vie del centro abitato di Terno d’Isola e di Castegnate, contrada che lo scorso giugno ha vinto la quarantesima edizione dello storico palio di San Donato, bissando il successo dell’anno precedente grazie al fantino Davide Boroni in sella all’asina Dolly. Giunto all’altezza del civico 32 di via Castegnate, dove è stata accoltellata Sharon, il corteo sosterà per raccogliersi in un momento di preghiera in memoria della giovane donna, descritta dei più come tranquilla e riservata.

Il delitto, ancora senza autore e nemmeno movente, ha sconvolto tutta la comunità di Terno d’Isola

Il delitto, ancora senza autore e nemmeno movente, ha sconvolto tutta la comunità di Terno d’Isola, oltre a quella di Bottanuco, il paese d’origine della barista 33enne. I due Comuni hanno proclamato il lutto cittadino in occasione dei funerali, celebrati sabato scorso nella gremita chiesa parrocchiale di Bottanuco. Nel punto in cui Sharon è stata accoltellata, all’altezza del civico 32 di via Castegnate, molte persone hanno lasciato fiori, candele, rosari e biglietti in sua memoria. Mentre nella bacheca degli avvisi della chiesa parrocchiale di Terno in piazza VII Martiri è stato affisso un messaggio scritto dal parroco, don Angelo Giudici.

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«La scorsa settimana la nostra comunità parrocchiale e civile ha vissuto il dramma dell’uccisione violenta di Sharon in una strada del nostro paese, a pochi metri dalla chiesa parrocchiale – si legge nel messaggio del parroco di Terno, riportato anche negli avvisi distribuiti alla comunità durante le Messe –. Nelle celebrazioni feriali l’abbiamo ricordata, abbiamo pregato per lei, per il compagno Sergio, per i suoi genitori e la sua famiglia. Molti di noi hanno partecipato al suo funerale a Bottanuco, suo paese natale. Restare stupiti e feriti di fronte alla violenza significa certamente chiedere che le venga fatta giustizia ma significa anche riconoscere la violenza latente che nelle sue tante forme e manifestazioni, abita a volte anche nelle nostre parole, abita nei nostri gesti, nei giudizi che feriscono, abita in molte modalità nei nostri rapporti famigliari, abita nei nostri gruppi».

«Riconoscere questo – conclude don Angelo Giudici nel suo messaggio alla comunità – significa non tirarci fuori troppo velocemente da quanto accaduto, e sentirci coinvolti in prima persona nella quotidiana cura della qualità e della non-violenza di ciò che diciamo e facciamo. Credo sia questo il modo più bello e profondo di onorare insieme la memoria di Sharon».

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