Cronaca / Isola e Valle San Martino
Giovedì 29 Agosto 2024
Dalle trincee ai parchi di Terno, i «cercatori» delle guerre per far luce sull’omicidio di Sharon
LE INDAGINI. A Bergamo è la prima volta che entrano in azione, ma non sono nuovi alle scene del crimine. Sono il gruppo «Museo Recuperanti 1915-1918» e arrivano da Toscolano Maderno.
Le loro magliette hanno subito attirato l’attenzione mentre con il metal detector cercavano sotto i tombini di Terno. Sulla schiena portano la sigla Mu.Re. A Bergamo è la prima volta che entrano in azione, ma non sono nuovi alle scene del crimine. Sono il gruppo «Museo Recuperanti 1915-1918» e arrivano da Toscolano Maderno.
Quando c’è qualcosa da cercare, un’arma del delitto o comunque un oggetto di metallo, i carabinieri chiamano i loro perché sono esperti nella ricerca di ordigni bellici e maestri nell’utilizzare magneti e metal detector. Sono nati, e nella maggior parte del loro tempo continuano a operare, nei boschi, lungo i vecchi fronti di guerra, là dove c’erano trincee, postazioni, accampamenti militari. Questa volta, ma è già capitato in passato, sono all’opera in ambiente urbano, a battere palmo a palmo le strade di Terno attorno a via Castegnate, dove è stata uccisa Sharon Verzeni.
Tra loro anche «Gibba»
«Siamo stati contattati dal Nucleo investigativo dei Carabinieri di Bergamo – dicono –. Non è la prima volta. Quando c’è da cercare qualche oggetto metallico che non si trova, che sia l’arma del delitto o qualche altro elemento utile alle indagini, noi diamo volentieri il nostro contributo». Parole di Paolo Campanardi, 36enne di Toscolano Maderno, conosciuto come «Gibba», il protagonista del format «Metal Detective» targato Discovery. Campanardi, anima del Mu.Re., il Museo Recuperanti 1915-1918 Alto Garda Bresciano allestito in via Benamati nella frazione di Maderno, è l’esperto che coordina la squadra incaricata da Carabinieri e Procura per la caccia all’arma del delitto dell’omicidio di Sharon Verzeni. «Al lavoro – dice Campanardi – siamo in cinque ragazzi del MuRe. Io, un altro gardesano, uno di Verona e due di Modena. Non posso aggiungere altro».
Sui fronti di guerra
Gibba e compagni scandagliano con la loro strumentazione siepi, cespugli e anfratti in via Castegnate, luogo del delitto, e dintorni. Setacciano i cortili delle case della zona, scrutano con potenti magneti all’interno dei tombini. Il Gruppo Ricerca, che poi ha dato vita al Mu.Re, è stato costituito nel 2015 da Campanardi e Dennis Bonometti, anche lui di Toscolano, accomunati dalla passione per la ricerca di reperti bellici. I componenti del sodalizio, armati di metal detector, scandagliano le zone che sono state fronti di guerra dell’arco alpino recuperando armi e un’infinità di oggetti.
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