Cronaca / Isola e Valle San Martino
Lunedì 16 Settembre 2024
Dalla Briantea a Lecco in 80 minuti: l’odissea dei pendolari
IL VIAGGIO . Dal lago all’Isola lunghi tempi di percorrenza negli orari di punta. Variante di Vercurago nel 2030, quella per il centro di Cisano senza progetto. Leggi il reportage completo su «L’Eco di Bergamo» di lunedì 16 settembre.
Per la Bergamo-Lecco, e per i pendolari che percorrono questa tratta, si prospettano tempi difficili, all’interno di un quadro già di per sé complicato, con i centri abitati di Cisano Bergamasco, Caloziocorte e Vercurago che già sono al collasso. I nodi e le attese sono presto riassunti: per la variante di Vercurago bisognerà aspettare, a quanto risulta, il 2030. Del secondo lotto della variante di Cisano, quello che dovrebbe effettivamente «bypassare» il paese, non esiste nemmeno un progetto, mentre sono imminenti i lavori per il primo lotto, da via Tre Fontane, a Cisano, fino a un centinaio di metri prima delle curve del Boschetto, in territorio di Pontida ma al confine con Villa d’Adda.
Le olimpiadi nel 2026
E ancora: il ponte di Brivio che resterà chiuso per 16 mesi e le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 che sono ormai alle porte. Intanto, attraversare nelle ore di punta gli abitati di Cisano, Calolziocorte e Vercurago richiede tempo e tanta pazienza. L’abbiamo fatto un lunedì di settembre, il primo, a scuola ancora chiuse, nell’orario di punta, in cui i pendolari lasciano la città di Lecco per rientrare nella Bergamasca.
Il nostro viaggio
Partenza alle 17,30 dal centro del capoluogo e arrivo a Ponte San Pietro alle 18,50: 80 minuti. Praticamente il doppio del dovuto in condizioni di traffico normali. E tutto sommato ci è andata anche bene. Muoversi tra i due capoluoghi, infatti, è ormai un’impresa, con gli orari in concomitanza degli spostamenti dei pendolari che sono sicuramente il momento più critico. Dal parcheggio in centro a Lecco, nei pressi della Camera di Commercio, servono venti minuti solo per uscire dalla città, passando davanti alla caserma dei carabinieri locale, e raggiungere la diramazione per Cisano. Poi, si viaggia bene lungo il tratto di strada parallelo alla ciclabile del lungolago, ma prima dell’abitato di Vercurago di nuovo tutti in coda.
La variante di Vercurago
Lì, a Chiuso, rione di Lecco, è già pronto da tempo l’ingresso in quella che dovrebbe essere la variante di Vercurago, ma i cui lavori riguarderanno principalmente il Comune di Calolziocorte. Circa tre chilometri, quasi interamente interrati, che passeranno sotto i paesi di Vercurago e Calolziocorte, fino a via dei Sassi, nei pressi della tangenzialina lungo il fiume. anche qui è già è stata realizzata l’uscita della variante, con una rotatoria che porterà i mezzi in transito a ricollegarsi sulla strada provinciale 639 dei Laghi di Pusiano e Garlate. Quella che, per intenderci, conduce a Cisano. In attesa di un terzo lotto risolutivo, quello del «Lavello», fino al ponte Cantù, per il quale non c’è ancora un progetto pronto e nemmeno un euro sul piatto.
Il secondo lotto, detto «San Girolamo», che quantomeno risolverà definitivamente il problema dell’attraversamento di Vercurago, ma solo in parte quello di Calolziocorte, dovrebbe essere pronto nel 2030.
I fondi mancanti
Esiste un primo progetto di cui si attende la revisione e restano da recuperare ancora circa 97 milioni a fronte di un costo complessivo di 253 milioni di euro, da integrare, questo l’auspicio, con la nuova legge di bilancio. L’inizio dei lavori è atteso per la fine del prossimo anno. Nel frattempo, nel nostro lunedì di settembre, per superare, da Chiuso, gli abitati di Vercurago e Calolzio, suppergiù quattro chilometri, abbiamo impiegato circa 25 minuti.
27mila veicoli al giorno
In coda, a passo d’uomo, lungo un tratto con vari semafori, dove passano circa 27mila veicoli ogni giorno e dove, per ridurre al minimo i disagi, l’amministrazione di Vercurago ha installato un impianto semaforico intelligente che rileva i flussi e detta di conseguenza i tempi di rosso e verde. Superato Calolziocorte la strada è scorrevole, ma roba da poco, fino a Cisano, con il primo punto critico già al passaggio a livello.
Il passaggio a livello
A noi è andata bene: non ci siano dovuti fermare. Ma se le sbarre sono abbassate, si rischia di stare fermi parecchio, con lunghe code per chi arriva da Calolziocorte, ma anche da Brivio e Pontida, in una situazione già compromessa. Praticamente nelle ore di punta, in entrambe le direzioni, il centro abitato di Cisano è tutto una coda. E quando va bene, per arrivare a Ponte San Pietro devi comunque calcolare dalla mezz’ora in su. Sempre passaggio a livello permettendo, altrimenti i tempi si dilatano ulteriormente.
Area Magnetti, nuovo rondò
Traffico in centro, dovuto anche al passaggio di tanti mezzi pesanti, al semaforo al confine con Caprino, sui curvoni e, allo stato attuale, anche poco più avanti, nei pressi dell’area Magnetti, dove è presente una deviazione per permettere di realizzare, nel giro di sei mesi, la rotatoria di accesso a una nuova area commerciale-artigianale e industriale.
La deviazione serve proprio per permettere di lavorare alla costruzione della rotatoria senza creare troppi disagi al traffico locale, isolando il cantiere e permettendo comunque il regolare passaggio. Che è sì rallentato, ma comunque abbastanza scorrevole. O almeno non più difficile di quanto già non lo sia viaggiare su quel tratto, dove il traffico si trova anche più avanti, ad Ambivere, nei pressi del nuovo parco commerciale e, procedendo verso Bergamo, fino alla rotatoria del centro commerciale Continente, mentre, in direzione opposta, già in superstrada, anche prima dello svincolo per Locate di Ponte San Pietro.
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