
Cronaca / Isola e Valle San Martino
Sabato 29 Marzo 2025
Dai bombardamenti ai matrimoni, a Ponte San Pietro la storia locale in 200mila scatti
LA MEMORIA. L’Archivio storico dell’immagine è tra le raccolte più grandi in Lombardia. Nato dall’iniziativa dell’appassionato Gianni Cardani. Ora un progetto per valorizzarlo.

Luoghi, persone, mestieri, eventi. C’è tutta la storia del paese e di chi ci ha vissuto, nell’Archivio storico dell’immagine di Ponte San Pietro. A raccontarla sono oltre 200.000 fotografie, che classificano questa raccolta tra le più grandi della Lombardia. Tutte foto, ed è questo a rendere l’archivio unico nel suo genere, accompagnate da note informative che descrivono chi c’è nell’immagine, dove sia stata scattata, la storia e aneddoti collegati. Oltre 10.000 le persone identificate, grazie al lavoro minuzioso portato avanti per 30 anni da Gianni Cardani, fino alla sua morte avvenuta nell’agosto 2012.
La squadra
Proprio su sua iniziativa, quella di un appassionato di fotografia e grande conoscitore di storia locale, era nato l’archivio nei primi Anni ’90 del secolo scorso. A lui, poi, si sono affiancati Carlo Rocca e Massimiliano Sana e, nel corso degli anni, Carlo Consonni, Antonio Gotti, Achille Locatelli, Lorenzo Naiadi, Guerino Dezza, Roberto Scudeletti e Giacomo Moratti.
Conservate, presso la biblioteca comunale, oltre 200.000 immagini, tra lastre e pellicole originali, riproduzioni a stampa e file elettronici. «Un numero enorme – dichiara Massimiliano Sana, memoria storica dell’Archivio – dovuto alla presenza, in paese, di due studi fotografici rinomati, Pesenti e Rigotti, che si sono insediati a Ponte tra il 1920 e 1930, e che hanno reso la fotografia alla portata di tutti». Oltre alle foto che le famiglie hanno donato spontaneamente all’archivio e a quelle che sono state prestate per la scansione, dagli Anni Duemila ci sono anche quelle del fotografo Mosè Rigotti: «Sono circa 50.000. Erano in cassette di frutta. Le abbiamo riordinate e documentate. Lui amava fotografare soprattutto gli eventi relativi ai Sacramenti e alle celebrazioni religiose: battesimi, cresime, comunioni, matrimoni, funerali. Sono testimonianze importanti perché lì dentro trovi la gente. Ma ci sono anche scorci di luoghi che mostrano l’evolversi dell’urbanistica a Ponte, e decine di migliaia di fototessere». Proprio il Fondo Rigotti costituisce la parte più consistente dell’archivio, dove ogni foto racconta di persone e luoghi, ma soprattutto di emozioni.
Le scuole dagli Anni ’20
Ci sono, per esempio, tutti gli scatti delle classi delle scuole di Ponte San Pietro, dal 1921-’22 fino al 1967-’68. Foto, ma anche registri di classe con assenze, presenze, voti e i diari delle maestre, su cui veniva annotato cosa succedeva ogni giorno a scuola e in paese. Alcune foto, con i registri di classe, sono state oggetto della mostra «Studenti in posa. Scuole elementari: volti e nomi dagli Anni ’20 agli Anni ‘60», allestita nel 2019. «I visitatori – continua Sana – avevano identificato numerose persone, contribuendo ad arricchire le informazioni già in nostro possesso». Così si fa la storia del paese: proprio per valorizzare al meglio le foto, le mostre, ognuna con un tema diverso, dal 1998 si tengono ogni anno, in occasione della festa patronale dei Santi Pietro e Paolo, a giugno. Una dopo l’altra le immagini raccontano di edifici costruiti, dalla chiesa nuova alle Case Fanfani, ma anche di eventi e attività che ormai hanno abbassato la serranda. C’è una foto, per esempio, scattata sotto i portici di via Vittorio Emanuele negli Anni ’50, con motorini, biciclette, auto parcheggiate e negozi ormai chiusi e abbandonati da anni, ma che raccontano una storia di vivacità del paese.

Ma anche il dramma dei bombardamenti aerei: «Ponte San Pietro – ricorda Sana – è stato il paese più bombardato della provincia nel 1944-1945 perché era un bersaglio strategico per le truppe anglo-americane». E poi, per esempio, la squadra di calcio dell’Fc Bergamo: «Praticamente – dice ancora l’esperto di storia locale – la prima squadra di calcio della Bergamasca, fondata da Matteo Legler e da un gruppo di giovani sampietrini nel 1904. Si allenavano sull’Isolotto di Ponte, ma giocavano a Bergamo. L’Fc Bergamo venne poi assorbito dalla Bergamasca Calcio che nel 1920 si fuse con l’Atalanta e quindi possiamo dire che l’Fc Bergamo di Ponte è il primo vero nucleo calcistico dell’attuale Dea».

«Un patrimonio di enorme valore – spiega l’assessore comunale alla Cultura, Marzio Zirafa –. Siamo veramente orgogliosi poter vantare questa ricchezza fotografica che non ha solo valenza artistica, ma anche socioculturale, di cui in Italia ci sono rari esempi. L’impegno per i prossimi anni sarà di catalogare tutte le foto».
Il progetto di catalogazione
È il progetto che verrà presentato alla cittadinanza nella mattinata di sabato 29 marzo alle 10,30 alla pinacoteca Vanni Rossi. Per poterla condividere e valorizzare al meglio, l’ingente quantità d’immagini necessita infatti di essere organizzata da specialisti in maniera organica e funzionale secondo standard nazionali. L’amministrazione comunale nel 2024 ha quindi partecipato al bando a sostegno di progetti culturali promosso dalla Regione, ottenendo un finanziamento per la realizzazione del progetto «Un archivio di comunità. L’identità locale raccontata attraverso l’Archivio storico dell’immagine di Ponte San Pietro». Questo ha permesso agli archivisti di Fondazione Legler per la Storia economica e sociale di Bergamo di formulare il piano per la catalogazione di primo livello, con l’obiettivo finale di rendere le foto accessibili a tutti e di costituire formalmente l’Archivio storico dell’immagine come sezione separata dell’Archivio storico del Comune di Ponte San Pietro, a tutela e custodia della memoria storica dell’ente e della comunità locale.
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