Caso Bossetti, la difesa vuol vedere altri reperti

IN TRIBUNALE. Lunedì 7 ottobre a porte chiuse i legali del muratore condannato hanno visionato i guanti su cui vennero isolati due Dna.

Ulteriori reperti del caso Yara Gambirasio sono stati visionati lunedì 7 ottobre dai legali di Massimo Bossetti, gli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini, affiancati dal genetista Marzio Capra. Il muratore di Mapello ha assistito alle operazioni in collegamento dal carcere di Bollate. Presenti anche la pm Letizia Ruggeri e gli avvocati della famiglia Gambirasio, Enrico Pelillo e Andrea Pezzotta.

Su uno dei guanti la polizia scientifica aveva repertato durante le indagini un Dna maschile e un Dna femminile, mai attribuiti

Tra gli oggetti presenti, ritenuti di interesse dalla difesa, i guanti che Yara aveva in tasca la sera della scomparsa, contenuti in una delle quattro scatole sigillate (tre sono state già visionate precedentemente) portate nell’aula della Corte d’assise. Su uno dei guanti la polizia scientifica aveva repertato durante le indagini un Dna maschile e un Dna femminile, mai attribuiti.

Leggi anche
Leggi anche

Tra gli altri reperti visionati, anche le chiavi e il cordino dell’I-Pod. I legali hanno chiesto poi di poter visionare anche il materiale genetico, le foto dei reperti e l’apparecchio dei denti. Gli avvocati, pur senza sbilanciarsi su quali siano i reperti per i quali chiederanno ulteriori analisi, hanno confermato che sarà presentata un’istanza in tal senso. Prossima udienza per l’esame dei reperti il 2 dicembre.

© RIPRODUZIONE RISERVATA