Cronaca / Isola e Valle San Martino
Mercoledì 17 Aprile 2024
Ambivere piange Giancarlo Botti, morto sei giorni dopo la caduta sul Resegone
IL LUTTO . Aveva 62 anni, la montagna la sua grande passione. Scivolato mentre affrontava il canalone Comera, era rimasto ferito gravemente.
Non ce l’ha fatta Giancarlo Botti, l’alpinista di 62 anni di Ambivere che, ricoverato in gravi condizioni dieci giorni fa in seguito a una caduta in montagna nel Lecchese, domenica scorsa ha lasciato per sempre i suoi cari: la moglie Daniela, i figli Andrea di 26 anni, Eleonora di 23, le sorelle Jose, Marisa, il fratello Enrico e la comunità di Ambivere.
L’incidente l’8 aprile sul Resegone
Botti amava la montagna, alla quale dedicava almeno un giorno alla settimana. Così è stato lunedì 8 aprile quando, con due amici, aveva deciso di fare un’escursione. Mentre stava affrontando la salita lungo il canalone Comera, sul versante lecchese del Resegone, è scivolato ed è caduto facendo un volo di almeno una trentina di metri. Immediato l’allarme, che è scattato verso le 10: sul posto è intervenuto l’elisoccorso.
Il personale d’emergenza ha prestato le prime cure a Botti e, dopo averlo stabilizzato, lo ha trasportato d’urgenza con l’elicottero all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo: le sue condizioni sono apparse da subito molto gravi ai medici che lo hanno preso in cura. Nella caduta aveva riportato lesioni alla testa e a una gamba: Botti ha resistito fino a domenica scorsa, quando, nonostante le cure prestate dal personale medico dell’ospedale cittadino, è deceduto. La salma è stata composta nella camera mortuaria dell’ospedale, a disposizione della magistratura, che potrebbe chiedere l’autopsia.
Giancarlo Botti viveva con la moglie Daniela e i figli Andrea ed Eleonora in una villetta di via Papa Giovanni XXIII ad Ambivere. Da due anni era in pensione dopo aver lavorato prima in proprio come artigiano edile e poi alla «Gmb», società di servizi cimiteriali di Villa di Serio. Andato in pensione collaborava come volontario nella parrocchia del suo paese e faceva parte del gruppo che prepara i ravioli per le feste della comunità.
La passione per la montagna
Era un appassionato di montagna e, quando era libero da impegni, andava a fare escursioni in prevalenza con amici. Faceva parte del Cai di Ponte San Pietro e partecipava alle uscite organizzate dal sodalizio. «Abbiamo iniziato insieme ad andare in montagna – confida la moglie Daniela Lombardi, insegnante alla scuola primaria di Ambivere –, una passione condivisa da tutti e due, ultimamente faceva magari alcune escursioni più impegnative con il Cai. Lo scorso anno abbiamo festeggiato il trentesimo anniversario di matrimonio – aggiunge con voce commossa – e quest’anno non festeggeremo il 31° perché il giorno dell’anniversario cade nel mese di agosto. Dopo i molti anni di lavoro era andato in pensione e si era dedicato a fare un po’ di volontariato in parrocchia, però mio marito era felice di avere più tempo per dedicarsi alla sua passione, le arrampicate sui monti. Adesso siamo in attesa che il Tribunale ci restituisca la salma e poi fisseremo la data del funerale».
La comunità di Ambivere si è stretta intorno al dolore della famiglia Botti, stimata in paese, per l’improvvisa scomparsa di Giancarlo. Una grave perdita per tutto il paese.
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