Ahmad e Daniel, dopo la tragedia scatta il divieto di balneazione

BREMBATE. Il provvedimento del sindaco Rosa dopo i due annegamenti: niente bagno né sosta lungo il fiume, multa di 500 euro.

Patrik Pozzi

Farà ritorno in Marocco per venerdì la salma di Ahmad El Mayza, il marocchino di 44 anni con residenza a Levate morto annegato lunedì a Brembate, in zona Filarola, nelle acque del fiume Brembo. Il quarantaquattrenne, da circa 20 anni in Italia, era sposato e aveva due figli, di 14 e 12 anni. Prima della tragedia era in cerca di lavoro per raccogliere i fondi necessari a portare in Italia la sua famiglia. Ora, invece, dovranno essere i suoi famigliari ad attendere il ritorno del suo feretro in patria. Prima della partenza della salma, al momento composta nella camera mortuaria del cimitero di Brembate, è prevista una cerimonia funebre alla moschea di Curno.

Ahmad conosceva bene la Filarola e il tratto di fiume che la attraversa. A quanto riferito infatti dal alcuni dei suoi famigliari accorsi sul luogo della tragedia appena saputo quanto accaduto, vi si recava spesso a pescare. E sapeva anche nuotare. Un’ipotesi è che, quando è scivolato all’indietro mentre era accovacciato su uno dei due estremi dello sbarramento della Filarola, si sia ferito ad una spalla finendo contro una roccia. A questo punto, quindi, non sarebbe riuscito a nuotare con entrambe le braccia e a resistere così a un mulinello d’acqua che l’ha trascinato sotto. Il Brembo ne ha restituito il corpo sette minuti dopo, oramai senza vita.

Il punto dove Ahmad El Mayza è morto è lo stesso dove, poco meno di due settimane fa, è affogato Daniel Olaru, camionista romeno di 31 anni. Per entrambe le tragedia il sindaco di Brembate Luca Rosa era corso sul posto. E ieri, insieme alla sua amministrazione comunale, ha deciso di emettere un’ordinanza con il divieto di balneazione per ragioni di sicurezza che vieta di fare il bagno nel Brembo ma anche di sostare su isolotti o manufatti idraulici.

La sanzione per i trasgressori è di 500 euro: «Abbiamo controllato – spiega il primo cittadino –: l’ultima ordinanza con divieto di balneazione risale ad alcuni anni fa ed era stata emessa per motivi sanitari. Ora, invece, la situazione è decisamente cambiata. E dopo quanto accaduto ci siamo visti costretti ad agire per urgenti motivi di sicurezza». Per pubblicizzare questo divieto l’amministrazione comunale ha, inoltre, deciso di dare seguito a quanto annunciato lunedì dopo la tragedia: all’inizio dei cinque principali sentieri che portano a zone frequentate lungo il Brembo verranno installati altrettanti cartelli che segnaleranno il divieto di entrare nel fiume: «Le scritte – conclude il primo cittadino – saranno in cinque lingue diverse: oltre all’italiano, in inglese, francese, romeno e russo: in questo modo contiamo di mettere in allerta il maggior numero di persone possibile».

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