
Cronaca / Isola e Valle San Martino
Mercoledì 26 Marzo 2025
A quasi 101 anni racconta ai ragazzi la «sua» guerra
LA STORIA. A Bonate Sotto l’incontro tra i giovani studenti e Giuseppe Crotti. Una mostra per il 25 aprile.
Bonate Sotto
Lucido, preciso e felice nel raccontare la «sua» Seconda guerra mondiale. Giuseppe Crotti (conosciuto come Peppino) si prepara a compiere, il prossimo 10 aprile, 101 anni. E martedì 25 marzo, per circa un’ora, è stato ospite della scuola primaria di Bonate Sotto, dove a oltre cinquanta alunni delle quarte, accanto alla figlia Maria Grazia e all’insegnante Rosalba Cuozzo, ha risposto alle domande dei ragazzi.
«Non capii cosa stava succedendo»
«Nel 1940 avevo 16 anni e mi trovavo nel mio paese di Bonate Sotto quando scoppiò la guerra – ha raccontato –, ma non capii appieno cosa stava succedendo. Voi oggi ne sapete più di me attraverso la scuola e le tante informazioni che vengono date dai tanti mezzi di comunicazione. Durante gli anni della guerra si faceva fatica a trovare il cibo, si mangiava poco: tanta polenta e ancora polenta con zucchero. Grazie alle coltivazioni di ortaggi e l’allevamento di animali da cortile che mio padre aveva, sulla tavola arrivava qualcosa di buono».
«Vissi l’esperienza dei bombardamenti su Milano, rifugiandomi nei sotterranei del castello Sforzesco»
Un ragazzo ha chiesto se avesse avuto paura della guerra e se si era rifugiato in un bunker. «La guerra porta sempre morte e distruzione – ha risposto Peppino –. Un mio fratello era in Abissinia (Africa) e quando abbiamo saputo che era stato ferito, la notizia ha portato tristezza e preoccupazione in famiglia. Per fortuna lui è rientrato sano e salvo. Ma poi sono partito io militare a Milano e a Piacenza, proprio nel 1943 quando l’8 settembre successe l’armistizio che spaccò l’Italia in due. Vissi l’esperienza dei bombardamenti su Milano, rifugiandomi nei sotterranei del castello Sforzesco, riuscendo a rientrare a casa grazie a persone di cuore che mi hanno aiutato».
Lo sguardo al futuro
Come ultima domanda gli è stato chiesto: «Hai speranza nel futuro e nelle nuove generazioni?». Peppino ha risposto con parole semplici e molto significative: «Certamente ho speranza nel futuro e vi auguro anche a voi di arrivare al secolo di vita, e di essere delle brave persone». Al termine, la sorpresa dei ragazzi, che gli hanno dedicato la canzone «Bella Ciao». Il 25 aprile in municipio verrà proiettata la video-intervista del 25 marzo e sarà allestita una mostra di fotografie, oltre a tre cartelloni riguardanti la Seconda guerra mondiale, frutto del lavoro dei ragazzi di quarta elementare.
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