Storie natalizie fra sogni, gialli e periferie

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«I miracoli capitano - diceva sempre il custode -. A volte non c’è altra via d’uscita, e allora capita un miracolo». Per Ronja e Melissa, ne «La porta delle stelle» (Iperborea) di Ingvild Rishøi, il miracolo è che il padre abbia un lavoro, e magari possa comprare un albero di Natale con lo sconto. Le atmosfere di questo romanzo delicato rievocano Andersen e Dickens, insieme con la durezza della contemporaneità.

La trama

Ci vuole la magia dei sogni per ammorbidire la fatica di vivere nelle periferie di una grande città come Oslo. Ronja ha dieci anni, sua sorella 17. Il padre sbanda fra i pub del quartiere e si dimentica di pagare le bollette. Le sue figlie cercano di dargli una mano per evitare l’intervento dei servizi sociali: li salvano l’amore, la speranza e la gentilezza degli estranei: una mano tesa può portare una possibilità di riscatto.

Sulla stessa linea, a metà tra giallo e commedia romantica, Nita Prose ne «Il portafortuna» intreccia una condizione «modesta» e una forte volontà di riscatto seguendo le tracce di Juan Manuel, uomo brillante e divertente, e della sua fidanzata Molly, governante, felice di condividere con lui «un appartamento modesto» e un lavoro al «Regency Grand Hotel». Nella loro vita ci sono segreti e misteri che Molly non immaginava, e lo scopre proprio a Natale, quando si ritrova a indossare i panni della detective. Contiene tre gialli da brivido con ambientazione natalizia, infine, «Delitti sotto l’albero» (Il Battello a Vapore) di Alessandro Gatti e Lucia Vaccarino, Ellen Raskin e Tommaso Percivale. Storie avvincenti, misteriose, ironiche, per coinvolgere giovani lettori, perché il Natale, anche nelle indagini, porta sempre un pizzico d’incanto.

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