Scrittrici e maestre di vita: ritratti sorprendenti

In essa Carolina Capria riconosce una rara testimonianza del nüshu, linguaggio che nelle comunità agricole cinesi le donne usavano per comunicare fra loro, ancora di salvezza in una società che le relegava ai margini. Prende spunto da questo per scrivere «Maestre» (HarperCollins), ragionando «sull’eredità che le donne mi hanno lasciato e sul sapere che mi hanno tramandato attraverso i loro libri e le loro parole». Prende in analisi l’opera e gli insegnamenti di cinque scrittrici. Di Jane Austen, per esempio, l’autrice evidenzia l’accento sulla solidarietà reciproca, di Margaret Mitchell l’idea che una donna possa mettersi al comando. Impara da Charlotte Brontë la capacità di salvarsi con le proprie forze, da Toni Morrison il reale significato della parola libertà, da Goliarda Sapienza la forza di seguire i propri sogni. Un viaggio affascinante nella sensibilità e nelle conquiste compiute dalle donne in epoche diverse. Sono 25 esploratrici le protagoniste di un altro viaggio al femminile, «Sconfinate» di Cristina Pujol Buhigas (Settenove), con illustrazioni di Rena Ortega. Ritratti di donne che hanno attraversato il mondo a piedi, in moto, in bici, oppure l’hanno osservato dallo spazio, infrangendo il pregiudizio secondo il quale avventura e scoperta sono appannaggio esclusivo dell’universo maschile. Torna infine in nuova edizione «Sorelle» (Neri Pozza) di Ada Negri, pubblicato nel ’29, con 21 ritratti sorprendenti di donne «comuni», che spezzano gli stereotipi e anticipano temi attuali, scritto in modo intenso e poetico.