Nei romanzi ecologici irrompe
la meraviglia della natura

«Coloro che contemplano la bellezza della terra - scrive Rachel Carson - trovano riserve di forza che durano fintanto che dura la vita». La frase, in esergo di «Smarrimento» (La nave di Teseo), nuovo lavoro del premio Pulitzer Richard Powers, introduce i temi del romanzo: la meraviglia di fronte a boschi, prati, stelle, la difesa dell’ambiente, la sensibilità per il mistero e per ciò che è diverso. Powers segue un astrobiologo e suo figlio - un bambino con un disturbo sfumato, che i medici vorrebbero far rientrare «nello spettro autistico» - in un viaggio fatto di perdita, scoperta, stupore e silenzio, proseguendo l’indagine già avviata con «Il sussurro del mondo», con un legame stretto tra le vicende dell’uomo e della natura.

Lo stesso legame tra uomo e natura si ritrova ne «L’eccellente avventura di Marta e Jason» (Bompiani) di Beppe Tosco e Armando Quazzo. Con tono fiabesco l’autore parla di inquinamento, piene, rovesci del clima a partire dallo sguardo di due salmoni, Marta e Jason, intenti a risalire i fiumi dall’Italia alla Norvegia. Si svolge in parallelo la storia di Camillo e Bjorn, due pescatori che seguono lo stesso itinerario. Tosco intreccia punti di vista opposti e antagonisti con intelligenza e ironia, illuminando percorsi possibili di cura e rispetto.

Ci sono i cambiamenti climatici, infine, anche sullo sfondo de «La rabbia dell’orsa» (Carbonio) di Ingebjorg Berg Holm, thriller in cui due glaciologi, Njal e Nina, si contendono un posto in una spedizione per studiare i ghiacciai e - allo stesso tempo - la custodia della figlia Lotta. L’urlo dell’orsa che vuole proteggere i cuccioli diventa - simbolicamente - anche quello della natura che si ribella all’uomo.

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