Nei romanzi coreani gentilezza e racconti di rinascita

L’antidoto per i momenti di solitudine, smarrimento e tristezza, secondo gli autori di romanzi «pop» coreani, si trova nell’apertura all’incontro, all’ascolto, alla gentilezza.

Solidarietà e aiuto reciproco producono piccole magie, aprendo un orizzonte su un mondo più amichevole e ospitale. Atmosfere da fiaba, che smussano gli spigoli della vita contemporanea e alimentano il ricco filone della «Up-lit»: storie di rinascita e resilienza per migliorare l’umore. Volume conclusivo di una trilogia bestseller tradotta in tutto il mondo «Dove si aggiustano i sogni» (Mondadori) di Lee Mi-Ye immerge i lettori in un grande magazzino singolare, dove si vendono sogni e si offrono seconde possibilità a chi si sente scontento e sfiduciato.

Nel cuore di un quartiere all’ultima moda di Seoul, si trova invece «Una piccola lavanderia a Yeonnam» di Kim Jiyun, dove le persone vanno per il bucato, ma anche per trovare qualcuno con cui confidarsi. Un taccuino verde dimenticato nel locale diventa un «diario» in cui i frequentatori più assidui iniziano a depositare le proprie preoccupazioni, e infine tutti si sentono coinvolti in una vicenda particolarmente complessa, pronti a dare una mano per ricomporla e «risolverla».

È una storia piena di delicatezza, seconde occasioni e semi di rinascita, infine, anche «Il minimarket della signora Yeom» (Salani) di Kim Ho-Yeon, in cui spicca la figura di Dokko, senzatetto senza memoria che vive nella stazione centrale di Seoul, finché l’incontro fortuito con la signora Yeom, insegnante di storia in pensione, proprietaria di un minimarket, gli offre un’occasione di riscatto, tanto da ispirare al miglioramento tutte le persone che incontra.

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