Magia, amicizia e avventure tra le leggende del Nord

RECENSIONI. Un giorno la giovane Åshild approda nel loro fiordo la nave di Ingvar Testa di Lupo, in cerca di guerrieri che si uniscano a lui per affrontare il conflitto con i danesi.

«Un grappolo di isole dai bordi scoscesi gettate sul mare gelido, ecco il suo mondo». La giovane Åshild, protagonista di «Sangue d’Ontano - La volpe artica» (L’Ippocampo) di Léa Versand, vive in un luogo desolato con la sua famiglia, in mezzo a «terre fertili e boschi traboccanti di selvaggina» raccogliendo frutti di mare e badando alle pecore con i fratelli e i cugini. La sera ascoltano insieme racconti fantastici narrati dal nonno, che li portano in viaggio con la fantasia, là dove i guerrieri vichinghi combattono sulle loro navi poderose e il mare «pulsa come un cuore gigantesco» ed è infestato da temibili mostri.

Un giorno approda nel loro fiordo la nave di Ingvar Testa di Lupo, in cerca di guerrieri che si uniscano a lui per affrontare il conflitto con i danesi. Svannhild, sorella maggiore di Åshild, desiderosa di affrancarsi da un ambiente che le sta ormai troppo stretto, una notte fugge per unirsi all’esercito. Così la guerra arriva anche in quelle terre solitarie, ai confini del mondo, dove prima l’unico timore era che «non succedesse mai niente».

Åshild passa da un piccolo mondo dove tutto le è familiare a orizzonti sconfinati, esplora terre sconosciute, compie imprese coraggiose, impara a conoscere meglio se stessa, i suoi punti di forza, e a dominare le sue paure

Finché un giorno, Åshild, in modo imprevedibile, cade in una crepa del ghiaccio e si ritrova nella pancia di un pesce gigantesco, uno «skrei». È l’inizio di una grande avventura, che la porta di colpo dall’infanzia all’età adulta. Lei, che appariva piccola e fragile, riesce per miracolo a sopravvivere, salvata da pescatori danesi, ma sulla spalla, dove il pesce l’ha morsa, le rimane una strana placca di scaglie. Con Sólvrev, una volpe artica trovata nel ventre del mostro, che diventa una compagna fidata, il suo più grande desiderio è ritrovare la sua famiglia, mentre a poco a poco scopre il terribile potere che le scaglie del mostro le hanno conferito. Immerso in atmosfere suggestive e affascinanti, il romanzo unisce elementi fantasy a una potente storia di formazione, con il sapore antico delle leggende del Grande Nord.

Primo volume di una duologia, «Sangue d’ontano. La volpe artica» è una lettura autoconclusiva, in cui azione e mistero si intrecciano in modo avvincente. Åshild passa da un piccolo mondo dove tutto le è familiare a orizzonti sconfinati, esplora terre sconosciute, compie imprese coraggiose, impara a conoscere meglio se stessa, i suoi punti di forza, e a dominare le sue paure. Scopre nuove possibilità per realizzare i suoi sogni e la responsabilità di diventare «grandi» e compiere azioni che hanno conseguenze anche sulla vita degli altri. Fra le ombre delle rocce ghiacciate e le luci dell’aurora boreale, seguendo i suoi passi i giovani lettori scoprono un nuovo sguardo sul mondo, sensibile alla bellezza della natura, alla cura dell’ambiente e degli animali.

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