
Il piacere di leggere / Bergamo Città
Lunedì 17 Marzo 2025
Lo sguardo sul cinema dell’innovatore Schrader
LA RECENSIONE. In questa nuova edizione Schrader - appoggiandosi principalmente alla filosofia di Gilles Deleuze - offre uno sguardo originale, godibile e chiaro sul cinema d’autore.
Dopo oltre cinquant’anni dalla pubblicazione della sua tesi di dottorato nel 1972, relatore il grande storico dell’arte e psicologo tedesco Rudolf Arnheim, Paul Schrader aggiorna (aumentandolo) quello che è ad oggi uno dei più seminali libri di analisi cinematografica, «Il trascendente nel cinema» (Marietti 1820, traduzione di Christian Raimo), che torna così nelle librerie italiane dopo quindici anni dalla sua prima pubblicazione. Paul Schrader, che nel frattempo è divenuto il principale sceneggiatore dei film di Martin Scorsese, su tutti «Taxi Driver», e regista di alcuni tra i film oggi più di culto come «Tuta blu» (Blue collar) del 1978, «American Gigolò» del 1980 e «Il bacio della pantera» del 1982, presenta un’edizione profondamente rivista che va ben oltre i tre fondamentali pilastri identificati con il cinema dei registi Yasujirō Ozu, Robert Bresson e Carl Dreyer.
Schrader crede in un cinema che non si esaurisca nel funzionamento di una macchina così come nel coinvolgimento di una troupe e di una serie spesso complessa e stratificata di professionisti, ma che sia capace di offrire un vantaggio sulla realtà
In questa nuova edizione Schrader - appoggiandosi principalmente alla filosofia di Gilles Deleuze - offre uno sguardo originale, godibile e chiaro sul cinema d’autore, sul suo senso, sulla necessità della sua forza radicale e dirompente. Schrader crede in un cinema che non si esaurisca nel funzionamento di una macchina così come nel coinvolgimento di una troupe e di una serie spesso complessa e stratificata di professionisti, ma che sia capace di offrire un vantaggio sulla realtà. Lo sguardo che offre ai suoi lettori/spettatori ha la forza icastica di una visione sempre potenzialmente nuova.
L’eleganza della scrittura si affianca alla profondità di un’analisi che rende il testo fondamentale quanto seducente
Quello di Schrader è un punto di vista che si regge sulla necessità di scoprire, inseguire e rappresentare il reale come forma di inappellabile verità. «Il trascendente nel cinema» pur affrontando pellicole complesse e filosoficamente estremamente raffinate, è capace di una scrittura chiara quanto affilata, precisa eppure in un certo senso pedagogica. Schrader avvicina i suoi lettori a una forma di riscoperta dell’immaginario, che arriva a cogliere nella sua pienezza la dinamica stessa dell’immagine in movimento. L’eleganza della scrittura si affianca alla profondità di un’analisi che rende il testo fondamentale quanto seducente. Schrader, tra i principali innovatori del cinema americano negli anni della New Hollywood, dichiara in questo libro i motivi di un cinema capace di generare uno sguardo che vada ben oltre i confini della critica cinematografica.
Critica e pratica s’incontrano in questo testo a vantaggio di un lettore che mantenga fede a una curiosità capace di cogliere nella loro pienezza le immagini nel loro farsi, nel loro movimento.
© RIPRODUZIONE RISERVATA