L’autobiografia racconta il ’900 alla ricerca dell’oltre

«Il fiume dalla foce alla fonte» di Piero Scanziani, un testo sulla vita vista da chi l’ha vissuta con coraggio e pienezza senza mai darsi pace.

Piero Scanziani, nato a Chiasso in Svizzera e romano d’adozione, città in cui inizia a vivere a fasi alterne dagli anni Trenta, prima lavorando all’Istituto italiano per il Medio ed Estremo Oriente e poi come corrispondente per varie testate giornalistiche svizzere, è uno dei più rilevanti e appartati scrittori in lingua italiana del Novecento. Scrittore colto e coraggioso, Scanziani dagli anni Cinquanta sarà protagonista di viaggi in Europa, America e Asia, che daranno forma a un’idea letteraria originale e curiosa oltre che a un raffinato giornalismo di viaggio.

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La casa editrice Utopia, che da alcuni anni sta ripubblicando i suoi scritti, porta ora in libreria «Il fiume dalla foce alla fonte», una sorta di autobiografia letteraria che ha tutti gli elementi di un vero e proprio romanzo di formazione. Un racconto della propria vita che diviene a tutti gli effetti il racconto di un secolo, il Novecento, che con i suoi turbinii ideologici e le sue tragedie segnerà la vita di Scanziani portando l’autore verso una sorta di disincanto che solo lo sguardo sul mondo naturale riuscirà in parte a ridurre e ad ammorbidire. Scanziani non fa sconti a nessuno e tanto meno a sé stesso arrivando ad analizzare in profondità, e spesso con durezza, le proprie scelte e idee.

Non cerca mai giustificazioni o facili vie di fuga, ma insegue con passione e foga quel senso della vita che muove ogni suoi gesto insieme all’inesauribile necessità - un vero e proprio obbligo esistenziale - di una scoperta continua. Una ricerca ossessiva di un oltre che superi le quisquilie del quotidiano e di una modernità tanto arida quanto ai suoi occhi banale per penetrare i movimenti più imperscrutabili della propria anima. Ogni capitolo è infatti un movimento, quasi un saggio che perlustra come un entomologo il tempo passato.

Ogni capitolo è un movimento, quasi un saggio che perlustra come un entomologo il tempo passato

Uno stare al mondo che è una forma perenne di sperimentazione. Un modo per giustificare il rischio non sempre decifrabile a cui Scanziani va incontro e che comporta spesso un prezzo più alto del previsto da pagare. «Il fiume dalla foce alla fonte» ci parla da un mondo passato, ma scuote ancora il lettore contemporaneo con l’urgenza di una rivelazione necessaria, quella di una vita vissuta pienamente lontano da futili apparenze, nell’inseguimento di una verità e di una giustizia mai facilmente a portata di mano. Un testo importante e godibile sulla vita vista da chi l’ha vissuta con coraggio e pienezza senza mai darsi pace. Un’inquietudine a tratti gonfia di dolore, ma vitalissima.

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