Il piacere di leggere / Bergamo Città
Lunedì 20 Gennaio 2025
L’anima di Milano nelle canzoni custodite nei quartieri e nelle vie
IL LIBRO. «Strà Milano. Lo stradario cantato della città» di Alessio Lega e Giangilberto Monti: una mappa cantata della città.
Alessio Lega e Giangilberto Monti sono due cantautori-ricercatori. Il primo è appassionato di canzoni sociali, l’altro si occupa di teatro canzone, di autori francesi, repertori vari a cui dare una sua interpretazione. A loro modo, nella diversità, sono studiosi di quella forma popolare che si chiama canzone d’autore. Insieme hanno scritto «Strà Milano. Lo stradario cantato della città» (Altreconomia), una sorta di biografia cittadina da sfogliare, passeggiando tra strade e musica, e così cogliere meglio l’anima di Milano. È evidente che questo stradario illustrato con grande competenza dagli autori offre uno sguardo inedito sul capoluogo lombardo, guidando il lettore in un percorso che mette a braccetto melodie popolari e geografia urbana. Attraverso i quartieri, dalle vie eleganti alle autentiche periferie, gli autori svelano una città inaspettata, dove ogni angolo custodisce una canzone e ogni canzone narra una storia. Un mosaico di suoni che diventa specchio della metropoli, trasformando la topografia in una coinvolgente partitura urbana. In tutto sono cinque passeggiate musicali e tredici luoghi e canti milanesi, con un’appendice «moderna» sulla nuova scena trap curata da Danilo Giovanni Guberti.
Attraverso i quartieri, dalle vie eleganti alle autentiche periferie, gli autori svelano una città inaspettata, dove ogni angolo custodisce una canzone e ogni canzone narra una storia
Il progetto
L’idea è quella di accompagnare il lettore negli angoli della città che hanno ispirato canzoni storiche. Si va in zona San Vittore con la Vanoni di «Ma mi», si passa dalle parti del Giambellino per mano a Giorgio Gaber, riascoltando «La ballata del Cerutti», mentre all’Ortica resta mitica la figura del palo descritto magistralmente da Enzo Jannacci e Walter Valdi. Il libro non è un dizionario della milanesità, è semplicemente uno stradario cantato che ricostruisce storie e suggerisce passeggiate musicali e, come detto, tredici luoghi musicati: dal parco Sempione al Lambro, da piazza Fontana a via Leoncavallo, verso via Rovello e il Piccolo Teatro. Camminando si possono incontrare le figure di Fiorenzo Carpi e Ivan Della Mea, poeta dei Navigli. Così, la passeggiata, diventa itinerario culturale dagli anni Sessanta a oggi attraverso i quartieri cantati non solo dagli artisti milanesi.
Uno degli autori, Giangilberto Monti, dice di essersi ispirato a Boris Vian, e al suo manuale scritto negli anni Cinquanta per far conoscere il quartiere dove viveva: Saint-Germain-des-Près. Alessio Lega invece confessa di aver cullato a lungo l’idea di «Strà Milano» perché un libro così consente di ricostruire corsi e ricorsi storici. La Madonnina, dall’alto, nel tempo, con ne ha viste di tutti i colori: legioni di turisti armati di macchine fotografiche, manifestazioni uscite dalla Statale negli anni Settanta con i «katanga» in testa al corteo, e tante altre vicende che si son susseguite intorno allo stradario della città.
Il lavoro di «collectage» è stato impegnativo anche perché i due autori hanno ricomposto nelle pagine un contesto culturale praticamente unico. Non potevano certo dimenticare che accanto a Gaber e al suo Signor G muoveva un intellettuale come Umberto Simonetta, così come «Luci a San Siro» non sarebbe esistita se, accanto a Roberto Vecchioni, non ci fosse stato il coautore Andrea Lo Vecchio. Monti e Alessio Lega sottolineano anche il ruolo di Walter Valdi per la Milano del cabaret. All’inizio del libro compare una sua poesia.
Tra le figure femminili oltre alla Vanoni e a Milly (milanese d’adozione) ecco che compare l’ultima cantante della ligera Didi Martinaz che con Nanni Svampa fonda i Gufi e si esibisce più volte innanzi a Renato Vallanzasca, il bandito. Storie e vicende cittadine si combianano con i suoni e i personaggi. Lega ricorda il suo tram, il 14, i, Giambellino, uno dei quartieri mitologici della Milano cantata, abitato da operai, artisti, delinquenti, una zona che ha visto passare tutte le migrazioni. La stessa che i rapper di oggi chiamano GiamBella.
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