Il potere delle lettere: uniscono destini e svelano misteri

DA LEGGERE. Ci sono fili invisibili che uniscono le lettere smarrite: uno speciale «Ufficio postale alla deriva» ad Awashima le raccoglie e le cataloga, per restituirle al mondo con il loro incanto.

Lo racconta con grazia in «Tutti gli indirizzi perduti» (Einaudi) Laura Imai Messina, autrice italiana che da tempo vive in Giappone, e unisce nella scrittura Oriente e Occidente. Un romanzo delicato, intriso di poesia.

La storia

Risa, figlia di un postino, cerca i tesori nascosti nella corrispondenza che viene imbucata ma che non è possibile consegnare al destinatario. C’è chi scrive lettere d’amore alla primavera, chi chiede perdono a un giocattolo caduto nel fiume, chi si rivolge a una persona amata che non c’è più. In quei messaggi Risa cerca parole che l’aiutino a ricomporre le ferite del passato, mettendo ordine nei silenzi del suo cuore.

«Chi spedisce una lettera è una persona coraggiosa» scrive Seungyeon Baek in «C’è una lettera per te» (Garzanti). Un romanzo sul potere e l’incanto della scrittura che arriva dalla Corea del Sud. La storia si ispira a una vera cartoleria di Seoul, dove c’è un angolo con una scrivania, carta e penna, e una cassetta della posta. Chi vuole può scrivere un messaggio, imbucarlo senza il nome del destinatario, e andare via dopo aver pescato a sua volta una busta a caso. Può capitare che nelle parole di uno sconosciuto si trovi una risposta, un’idea, uno stimolo, un pizzico di serenità.

Torna in libreria in nuova edizione, infine, «La cartolina» di Anne Berest (e/o), in cui un misterioso messaggio anonimo, arrivato con i biglietti d’auguri natalizi, diventa punto di partenza per ricostruire una complessa storia familiare, sullo sfondo della Seconda Guerra Mondiale. Parole e immagini che uniscono destini e svelano misteri.

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