Il piacere di leggere / Bergamo Città
Giovedì 16 Gennaio 2025
«Il dono più bello? Lettori che si ritrovano nelle mie pagine»
IL LIBRO. L’attrice Margot Sikabonyi , in gioventù volto noto della popolare serie televisiva «Un medico in famiglia», presenta venerdì 17 gennaio alla libreria Ubik il suo nuovo romanzo «Lara vuole essere felice», storia di una madre alla scoperta di sè stessa.
La maggior parte di noi la ricorda come la dolce Maria della fortunata serie televisiva «Un medico in famiglia», con cui iniziò la sua carriera a soli 15 anni. Oggi Margot Sikabonyi è una donna che ricorda con gratitudine quella lunga e intensa fase della sua vita, ma che ha iniziato un percorso di ricerca e di crescita personale culminato con la pubblicazione di due libri.
Venerdì 17 gennaio alle 18 alla libreria Ubik di Bergamo (via Borgo Santa Caterina) Margot Sikabonyi presenterà il suo secondo libro dal titolo «Lara vuole essere felice» pubblicato da Cairo Editore. Dopo avere scritto «Respira! – Alla ricerca della calma nel caos», un testo che offre ai lettori alcuni strumenti pratici per ritrovare il benessere interiore, Margot ha scelto questa volta la strada del romanzo per raccontare la storia di una ex ballerina, madre di due gemelle, che non ha mai sbagliato un colpo nella vita e che deve improvvisamente fare i conti con insuccessi e fallimenti. Un romanzo sulla scoperta di se stessi, della propria forza interiore, della capacità di rinascere ogni giorno.
Lei ha iniziato a recitare quando era ancora una bambina. Come si è scoperta scrittrice?
«In realtà non mi reputo una scrittrice. Ho iniziato a scrivere per necessità, la scrittura rappresenta un modo per comunicare con me stessa, per far emergere sentimenti che non riuscivo a esprimere in altri modi. E questo fin da bambina. Ho vissuto con grande fatica l’uscita dei miei due libri e confesso che mi vergogno davanti ai miei amici scrittori veri, che lo fanno da sempre di mestiere».
Lara, protagonista del libro, è schiacciata dalla ricerca della perfezione, come quasi tutte noi donne. Lei è sfuggita a tutto ciò?
«Sì e no. Noi donne veniamo spesso risucchiate dagli impegni, iniziamo a correre, prima come mogli poi come madri, inseguiamo la perfezione e se non ce la facciamo subentrano i sensi di colpa. È necessario un lavoro costante, di richiamo a noi stesse, per scoprire cosa è importante e tornare al valore delle piccole cose».
Altro tema del libro è la ricerca di senso, che lei ha affrontato con la pratica yoga, fino a diventare insegnante. Ci racconta come è andata?
«Lo yoga mi ha salvato la vita quando ero ancora molto giovane. È stata una terapia del corpo, alla quale è seguito un richiamo sull’anima e sulle emozioni. Si è trattato di una scuola importante per me e ad un certo punto mi è venuto naturale andare più a fondo nella conoscenza di questa disciplina. Quando sono diventata madre ho smesso di fare l’attrice e ho deciso di dare maggiore spazio allo yoga, iniziando ad insegnarlo. Ho un portale online dove le persone possono praticare con me».
Cosa c’è di Margot nel personaggio di Lara? E in cosa siete diverse?
«Abbiamo molte cose in comune, ma ci sono tra noi anche tante differenze. Lara è una donna che affronta una separazione e in questo ho preso spunto dalla mia esperienza personale. Come me è una donna che si confronta con l’esperienza della maternità e che è alla costante ricerca. Ma Lara non sono io, Lara rappresenta le tante donne che ho incontrato sulla mia strada e alcuni suoi aspetti li ho costruiti divertendomi a renderla diversa da me».
Ha trascorso gli anni della sua giovinezza sul set di «Un medico in famiglia», diventando la nipotina d’Italia. Giulio Scarpati su queste pagine ha parlato di questa esperienza come qualcosa di meraviglioso ma anche difficile da gestire. È stato così anche per lei?
«Sì, ad un certo punto sono scappata dal mio personaggio, l’ho amato ma l’ho anche odiato. Ma arrivata in questa fase della mia vita sono completamente grata a Maria, non voglio più dire che mi ha soffocato o che mi ha tolto qualcosa, voglio solo ricordare che mi ha dato tantissimo. Ancora oggi ci sono persone che mi fermano per la strada e mi dicono di aver scelto di studiare medicina grazie al mio personaggio. È una ricchezza che dura nel tempo. Certo, avrei voluto fare anche tante altre cose e forse le farò. Mi sento finalmente in pace con questa esperienza».
Progetti per il futuro?
«Ho in progetto una regia teatrale di un testo scritto da Erri De Luca, che è un mio grande amico e mi ha regalato questo splendido testo tratto da due sue opere, “Le Sante dello scandalo” e “In nome della madre”. Non vedo l’ora di mettere in scena questo spettacolo, in cui sarò regista e attrice. Sono anche in attesa che esca un film che ho girato la scorsa estate con la regia di Luca Brignone e la produzione di Barbareschi».
Lei ha scritto un romanzo di scoperta di sé e di rinascita. Anche lei come Lara ha ritrovato la sua luce?
«La luce arriva anche attraverso le altre persone. Ricevo messaggi da molte donne che leggono il libro e mi ringraziano perché si sono ritrovate nelle mie pagine e non si sentono più sole. È per me il regalo più bello».
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