Il piacere di leggere / Bergamo Città
Martedì 04 Febbraio 2025
I classici che salvano la vita: non ti abbandonano mai
TENDENZE. «I libri, loro, non ti abbandonano mai - scrive Amos Oz -: nel più completo silenzio e con immensa umiltà, ti aspettano sullo scaffale». Possono rappresentare un rifugio, oppure un punto di partenza per risollevarsi da un momento difficile, «i classici che ti salvano la vita».
Lo racconta Guendalina Middei in «Sopravvivere al lunedì mattina con Lolita» (Feltrinelli). Divulgatrice, conosciuta sui social come «@Professor X», con oltre 179 mila follower, Middei mostra la strada per «entrare» nei libri e rispecchiarsi in essi: «Per amare i classici, dovete viverli, dovete parlarci (...). Interrogateli, ponete loro continue domande». Omero mostra, per esempio, come «stare a galla», Dostoievskij a sopravvivere alle tempeste, Hermann Hesse a reimparare a ridere, Nabokov, con la sua «Lolita», a perdere e riconquistare l’identità. Un percorso per «riaccendere la scintilla» della lettura.
Contribuisce a rendere più vicina la figura di un grande scrittore, «100 cose che fanno piangere Tolstoj» (Rizzoli) di Katja Guščina (prefazione di Paolo Nori). Un’originale biografia illustrata con disegni e fotografie d’epoca. L’autrice sceglie come filo conduttore l’inclinazione di Tolstoj a commuoversi, collezionando aneddoti, aforismi, piccoli racconti. «Scoprire che Tolstoj era, come noi, “difettoso” - scrive Nori - è singolare». Una lettura che offre «un sorriso, nuove idee, e ancora più amore per la letteratura russa». Parte da un verso di Leopardi, infine, «Rimembri ancora» (Il Mulino) di Paolo Di Paolo, per rileggere in modo nuovo le liriche di autori come Carducci, Montale, Merini. Parole che si ripresentano fresche e cariche di senso, per scoprire quanta poesia abbiamo nel cuore.
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