Gu Shi, gli occhi della Cina sul mondo che verrà

IN LIBRERIA. La narrativa è specchio dei tempi, anche quando questo specchio cerca di catturare immagini vaghe di sensazioni interiori, di aspirazioni collettive e di declinazioni del fantastico.

Nell’ultima definizione c’è la forma del futuro che dal secolo scorso viene affidata alla categoria della fantascienza. Una branca della narrativa che spopolava nei Paesi occidentali, trainata dagli scrittori Usa, e oggi vede ai vertici autori cinesi di solido interesse. Tra loro Gu Shi, scrittrice e urbanista, vincitrice di prestigiosi premi internazionali e in patria. Una penna raccomandata da Liu Cixin, ormai autore di riferimento del genere dopo il successo mondiale de «Il problema dei tre corpi». Future Fiction , casa editrice specializzata nella narrativa d’anticipazione che guarda all’estero (anche su rotte meno battute come l’Africa, l’America latina, l’India e il Medio Oriente) propone una raccolta di racconti di Gu Shi che prende il titolo da una sua storia «Il continuo di Möbius».

Il destino dell’uomo

Oltre 200 pagine che offrono una carrellata di possibili futuri, scenari di un mondo che verrà e non si trova molto distante dal nostro presente, anche se le date degli eventi sono proiettate nei secoli venturi. A parte qualche concessione poetica, l’immaginazione di Gu Shi infatti poggia sempre su solide basi scientifiche e utilizza e sviluppa le conoscenze attuali per plasmare racconti che investono singole esistenze per poi riverberarsi sul destino dell’intera umanità. Una caratteristica in cui si riflette la sensibilità pratica di Gu Shi nella progettazione: progetta la sue storie come se fossero insediamenti, evolvono e si dispiegano come petali di nuovi significati.

Gu Shi esprime l’approccio cinese nei confronti di scienza e tecnologia: un sentiero naturale e inevitabile, sul quale l’uomo può ancora scegliere la misura del suo passo

I racconti trattano di identità e comunità virtuali (reati digitali, relazioni combinate attraverso applicazioni e connessioni profonde tra web e mente). Non mancano le intelligenze artificiali, inquadrate come degli assistenti, dei custodi dei patrimoni umani. Le innovazioni in campo medico sono un’altro filone delle esplorazioni dell’autrice: la robotica e clonazione ibrida come possibilità per «riparare» e rinnovare i corpi, il sonno criogenico per sfuggire a malattie incurabili o viaggiare nello spazio. Nei futuri possibili di Gu Shi l’uomo non viene travolto solo da ansie e paure. I personaggi, in prevalenza femminili, sanno accogliere le novità, anche quando stravolgono le più radicate consuetudini. Definirlo ottimismo è esagerato, Gu Shi esprime l’approccio cinese nei confronti di scienza e tecnologia: un sentiero naturale e inevitabile, sul quale l’uomo può ancora scegliere la misura del suo passo.

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