Grovigli di emozioni e tormenti all’ombra dell’anoressia

IL LIBRO. Una madre bella e famosa, una figlia «mai all’altezza»: «Anna, la meno 40» (AncoraWow) di Laura Bonalumi indaga nei rapporti familiari di Anna, sedicenne tormentata dall’anoressia.

Scava alle radici dei disturbi alimentari, trovando grovigli d’emozioni e relazioni complicate. Anna è tormentata dalle molte «assenze» della sua vita, così lei stessa si adopera per «sparire nel nulla», cristallizzando la sua mancanza in sofferenza. Si ritrova tra le «meno 40», ragazze ricoverate in ospedale che pesano meno di 40 chili, «le più toste». Da un immaginario limbo - uno spazio onirico - rilegge il suo percorso in modo critico, acquistando nuove consapevolezze, fino a diventare «angelo custode» delle sue compagne di sventura, sollecitandole a trovare modi per sconfiggere l’ombra dell’anoressia.

È la testimonianza autentica e sofferta di una madre «Se bastasse l’amore» (Piemme) di Arianna Gnutti, giornalista e docente universitaria. Dopo quattro ricoveri consecutivi, un viaggio all’inferno «mano nella mano» con la figlia Maria Beatrice, vedendola sull’orlo della morte per tre volte: «Ho pensato - spiega Arianna - che fosse arrivato il momento di condividere anche il dolore e la fatica per aiutare gli altri». Con il suo racconto fa emergere le trappole, le frustrazioni ma soprattutto «la speranza che tiene in piedi vite e battaglie quotidiane». Si addentra infine in una vicenda simbolica di smarrimento e rinascita Angì Perniola, giornalista e insegnante ne «Il morso della mela o la colpevole anoressia» (Mimesis), offrendo un’interpretazione profonda e inaspettata del tema, con l’intento di generare maggiore sensibilità e consapevolezza su un fenomeno da conoscere e «non sottovalutare mai».

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