«Difendere la natura è una delle lotte principali di oggi»

L’INCONTRO. La scrittrice mercoledì 5 e giovedì 6 febbraio incontrerà gli studenti online: il suo volume «Scintilla» tra i cinque finalisti del concorso per le scuole «Libri per sognare» . Protagonisti un bambino e la sua amica immaginaria, un fantasma del futuro.

Prende avvio la nona edizione di «Libri per sognare», il concorso ideato dal Gruppo Librai e Cartolibrai Confcommercio Bergamo, proposto alle primarie e secondarie di primo grado degli istituti scolastici, statali e paritari, di Bergamo e provincia (e non solo).

Cinque i titoli selezionati dai librai, con altrettanti autori e illustratori. Cinque opere ricche di spunti legati a temi e valori universali. E tanti i ragazzi nel doppio ruolo di lettori e recensori dei titoli scelti, i cui testi – dalla seconda metà di aprile – finiranno sul portale www.libripersognare.it con le preferenze espresse.

La rassegna comincia con «Scintilla», il volume di Nadia Terranova edito da Mondadori, che sarà presentato online dall’autrice mercoledì 5 e giovedì 6 febbraio alle ore 9, con introduzione di Riccardo Oprandi, della Libreria Mondadori di Lovere.

La scrittrice

Terranova, classe 1978, messinese d’origine, vive e lavora a Roma dove è arrivata a 25 anni dopo la laurea in filosofia a Messina e il dottorato a Catania. Qui si è dedicata alla stesura del suo primo romanzo, «Gli anni al contrario» (Einaudi, 2015), che ha vinto numerosi premi, tra cui il Bagutta Opera Prima, il Premio Brancati e l’americano The Bridge Book Award, seguito da altri lavori di narrativa. Nella sua produzione, Terranova alterna romanzi classici a libri per ragazzi, anche questi sempre premiati da pubblico e critica (per citare solo due riconoscimenti, Premio Andersen 2022 e Premio Strega Ragazze e Ragazzi 2022). Le abbiamo rivolto alcune domande sul libro in concorso nella nuova edizione di «Libri per sognare».

Di cosa parla, in breve, la storia?

«Si racconta la vita di Antonio, un bambino che deve trascorrere un’intera estate senza la mamma, andata a condurre una battaglia ambientalista in nome della Natura, che lei ama e protegge, per consegnare al figlio un mondo migliore. Antonio ovviamente condivide il punto di vista della madre, ma è pur sempre un bambino e soffre la sua mancanza. Trascorre il tempo a fissare un camino vuoto dal quale, a un certo punto, scende una bambina. È un fantasma del futuro e si chiama Scintilla. Il rapporto tra lei e Antonio sarà di grande amicizia».

Che cosa rappresenta Scintilla?

«Scintilla è ciò che Antonio avrà nel futuro e che adesso può consolare il suo presente. È l’amica immaginaria di molte di noi».

Parliamo invece del camino. Potremmo definirlo una sorta di varco spazio-temporale?

«Sì. Nella nostra tradizione, dal camino scende la Befana, scendono i folletti; dal camino arrivano creature che stanno in un altro spaziotempo, abbastanza indefinito e tuttavia reale».

Il tema dell’amicizia si sviluppa insieme a quello della natura…

«Per me questo è un grande libro sulla natura, su come la natura abbia a che fare con le nostre vite e con le nostre realtà. Ed è un libro su come difendere la natura sia una delle lotte principali del nostro tempo».

Che messaggio lascia Scintilla come saluto - che sarà poi un arrivederci?

«Abbi fiducia nel tuo futuro e nei tuoi sogni».

Lei firma con l’illustratrice Mariachiara Di Giorgio e ne nasce un romanzo, o si potrebbe dire un romanzo a figure. Come avete collaborato?

«Io e Mariachiara abbiamo lavorato a capitoli alternati. Questo significa che ci sono dei momenti in cui la narrazione va avanti in forma scritta e altri in cui procede per immagini. I capitoli di Mariachiara non sono un semplice ornamento dei miei, ma veri e propri capitoli silenziosi dentro ai quali accadono dei fatti, soprattutto sul piano magico e invisibile. Io, invece, con le parole mi occupo più del piano concreto».

Un’ultima domanda. Con Guanda ha appena pubblicato un nuovo importante volume, intitolato «Quello che so di te». Qual è il tema, questa volta?

«È un romanzo per me molto importante in cui c’è l’infanzia – nei miei libri c’è sempre – anche se narrata in un modo adulto. Nel libro racconto come è cambiata la mia vita con la nascita di mia figlia e il modo in cui ho affrontato la memoria familiare e la genealogia».

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