Dalla vita al romanzo
per investire su sé stessi

Sabato 10 luglio alle 17 al Caffè Tassino Micaela Miljian Savoldelli presenta il suo libro «Se due che come noi».

Miki indossa un kimono a fiori e ha gli occhi che brillano quando entra in copisteria a ritirare la prima copia cartacea del suo romanzo, il 19 maggio 2021, a Bali, tra le risaie, i monsoni e quei sette mesi di nuova vita che sanno di grandi progetti. «Se due che come noi» (Vallardi) è già alla terza ristampa, quinto nella classifica di Narrativa Italiana e 11° tra i libri più venduti in Italia. «Se due che come noi» è il vero viaggio di scoperta di Micaela (Miki) Miljian Savoldelli, bergamasca di nascita, con il cuore diviso tra Firenze e Parigi, ma cittadina del mondo per vocazione. Un romanzo che non è solo una storia d’amore e di rinascita, ma è soprattutto un messaggio di speranza, fiducia nelle proprie scelte, coraggio di andare fino in fondo.

«Ho cercato di raccontare la nostra storia attraverso quella di Selvaggia, una ragazza partita da casa con pochi euro e un bagaglio pieno di irrequietezza per raggiungere l’inaspettato, che guarda caso coincide con l’incontro con Jules, studente francese con la stessa voglia di cambiare il mondo – spiega Miki –. È un romanzo di crescita personale, che segue l’evoluzione di una ragazza che la vita trasforma in donna, compagna e mamma senza intaccare il suo essere leale e sincera. È un libro vero, diretto, emozionante, che racconta di come si può arrivare, prima dei 30 anni, a lasciare tutto e partire, investendo su sé stessi e su un ideale comune. È la storia che scrivo da tutta una vita, anche se di fatto queste 300 pagine sono nate di recente, dopo tre anni di viaggi non stop per il mondo insieme a Julien e ai nostri bambini: Teo, Lia e il piccolo Milo».

Bali è stata la prima tappa del loro girovagare, nel settembre 2017, dopo aver lasciato l’appartamento fiorentino; Bali è adesso la loro casa, un posto colorato e accogliente in cui i figli possono correre scalzi e i grandi possono sviluppare le loro idee. «Abbiamo creato la nostra società proprio in Indonesia: siamo imprenditori che lavorano su progetti diversi, ma che riflettono sempre quello in cui crediamo. Il romanzo è uno dei primi frutti della nostra nuova vita qui, che parla di adattamento, promesse mantenute, ma anche spaesamento e fatica – spiega Miki –. La scrittura è disciplina, non è solo ispirazione: una delle parti che preferisco l’ho scritta di notte, con Milo tra le braccia, una tazza di caffè e il pc sulle gambe. E la parte più difficile di questi mesi di lavoro è stata proprio quella di dedicarmi interamente al romanzo, senza distrazioni, mettendo in pausa perfino il nostro blog “LikeMiljian” e i nostri canali social. Ho scritto anche 12 ore di fila, perché poco per volta non funzionava; ho dovuto combattere con il senso di colpa tipico delle mamme, quando avrei voluto passare più tempo con i miei figli, ma allo stesso tempo sapevo che il libro mi stava chiamando e non potevo lasciare a metà. Julien è stato non solo il più temibile degli editor e un grande correttore di bozze, ma anche il mio supporter numero uno… Così come i nostri bambini, eccezionali nel capire il momento». Miki si è inventata anche lo #sgabellofirme: ogni giorno si spostava con la sua seggiolina negli angoli più suggestivi di Bali per scrivere dediche personalizzate, poi fotografate e inviate per e-mail. «Un modo per sentirsi vicini nonostante la distanza e condividere quello che vorrei fosse il mio libro: un invito a superare la propria zona comfort per fare grandi cose».

La sorpresa è che stavolta lo sgabello non servirà: la famiglia Miljian, ora in vacanza in Italia e di passaggio dai nonni bergamaschi, sarà ospite oggi alle 17 al Caffè Tassino a Bergamo, per la presentazione del romanzo e il firma-copie (libro disponibile alla Libreria Legami).

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