Cultura e Spettacoli / Valle Seriana
Domenica 12 Gennaio 2025
Vitali: il mondo della bellezza riesce a custodire cose eterne
NEMBRO. Lo scrittore lecchese è il primo ospite della rassegna «Custodi del bello», organizzata dalla rivista «Orobie» in occasione dei suoi 35 anni. Riflettori sul docufilm di Paola Nessi dedicato a Bellano, paese manzoniano che si affaccia sul lago di Como.
«Ho scoperto il bello da bambino quando mia madre mi invitò sulla terrazza per osservare il tramonto. Mi disse: “Guarda come è bello”. Di quella bellezza, oggi, la cartolina ce l’ho bene impressa, non posso esprimerla altrimenti, di quella bellezza è rimasto tanto perché l’affetto è duro a morire e riesce a vedere anche cose che sono scomparse». Andrea Vitali, per 25 anni medico e dal 2008 scrittore, ha un rapporto privilegiato con la bellezza della sua Bellano, paese della provincia di Lecco che si affaccia sulla sponda orientale del lago di Como, in cui è nato e da sempre vive.
Autore di successo
Al fascino del territorio lacustre, ai suoi abitanti e alla sua storia - a Bellano si trova la casa in cui visse (pur per poco tempo) da bambino Alessandro Manzoni - è dedicato il docufilm «Le storie non ti mollano mai» proiettato nella serata del 10 gennaio all’Auditorium Modernissimo di Nembro nell’ambito del ciclo di interviste «Custodi del bello», un’iniziativa della rivista Orobie per i suoi 35 anni. La prima serata della rassegna ha registrato il pieno di presenze. Andrea Vitali è uno scrittore molto conosciuto, vince il Premio Piero Chiara nel 1996 con «L’ombra di Marinetti» e raggiunge il successo nel 2003 con «Una finestra vistalago». Conquista il Premio Boccaccio e il Premio Hemingway nel 2009. Ha pubblicato numerosi romanzi editi principalmente da Garzanti e Einaudi, che sono stati tradotti in vari Paesi.
Dopo un viaggio remoto
«Il mondo della bellezza ha fondamenta molto solide, è difficile da abbattere. - ha detto l’autore - Mi capita anche adesso di guardare quella conca davanti alla quale mi invitò ad andare mia madre, dove il sole tramontava tantissimi anni fa e tramonta anche adesso. Queste cose eterne che ci sono sempre state, non cambiano. Mi viene in mente un passaggio bellissimo di una tragedia, “Prometeo incatenato” (tragedia greca di Eschilo), laddove Oceano si rivolge a Prometeo: Varco ora la soglia d’un viaggio che si stende remoto». È una frase di tremila anni fa che arriva a noi con tutta la sua potenza. È eternità: il sole che tramonta e ogni mattina sorgerà».
Narratori del territorio
Sul palco insieme a Vitali venerdì sera c’era Emanuele Falchetti, direttore di Orobie: «Il 2025 è un anno speciale, la rivista compie 35 anni e abbiamo pensato di festeggiare insieme, rinnovando la grafica e parzialmente anche i contenuti. Abbiamo deciso che dovevamo ribadire quello che Orobie fa da 35 anni, raccontare e valorizzare il territorio. Nasce così “Custodi del bello”, interviste a personaggi che per passione o professione raccontano e valorizzano il territorio, come noi. Il primo custode del bello è Andrea Vitali». A fare gli onori di casa è stata l’assessore alla Cultura del Comune di Nembro, Sara Bergamelli: «È un onore avervi qui questa sera perché è il primo evento di Custodi del bello, Nembro è simbolo della passione per la montagna e anche per la valorizzazione del bello e della cultura. Meravigliarsi di quanto bello c’è intorno a noi, è uno stimolo per rispettare e avere cura del territorio».
Non è uno spot
Sul palco insieme al direttore di Orobie e allo scrittore c’era anche la regista Paola Nessi: «Il docufilm nasce per iniziativa dell’associazione «Promessi Sposi in circolo» di Lecco, hanno voluto omaggiare gli scrittori del territorio, ho prodotto due documentari tra cui quello con Andrea Vitali. La durata è di 75 minuti: è stato girato e montato da febbraio a dicembre 2023, in 8 mesi. Con Andrea Vitali è stata la prima volta. Questo progetto non è uno spot di Bellano ma dà voce ad Andrea Vitali e alle storie raccontate.
L’ombra di Manzoni
Il rapporto di dialogo e affetto dello scrittore con la gente del posto è alla base del docufilm: «Aver esercitato la professione medica nello stesso paese in cui vivo mi ha aiutato. Alcuni sono diventati suggeritori di storie. Ho mantenuto con loro un rapporto basato sui racconti che a volte hanno rivelato un potenziale narrativo fortissimo», ha aggiunto Vitali. A Bellano si trova la casa in cui visse in età il giovanissimo Alessandro Manzoni, il docufilm contiene un riferimento all’autore dei Promessi sposi: «È un resoconto dei suoi anni giovanili a Bellano. In quella casa Manzoni ha passato gli anni infantili, ma non l’ha abitata più di tanto perché poi si trasferì altrove. La chiusa finale del testo (letto nel docufilm) sta a significare questo, Alessandro Manzoni bambino cresce e riesce ad arrivare al limite inferiore della finestra. Riesce a guardare quello che sta fuori dalle mura della casa dove è nato e dove sta crescendo», conclude Vitali
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