Vecchioni: lezione in musica di sogni, emozioni e amore

ChorusLife Arena. Sold out per il cantautore che ha alternato i suoi successi a riflessioni sull’arte e l’insostituibilità dell’uomo.

Il tour «Tra il silenzio e il tuono» di Roberto Vecchioni, che prende il nome dalla sua ultima fatica letteraria, ha fatto centro, giovedì sera a Bergamo, nel cuore del pubblico. Un sold out da duemila biglietti venduti in una ChorusLife Arena che ha mostrato per l’occasione una nuova «faccia», spogliando le vesti del palazzetto per indossare quelle del teatro. Un ambiente più adatto all’idea di spettacolo del «professore» basata sulla musica e sul dialogo con il pubblico. Tra un brano e l’altro, infatti, il cantautore si è espresso su temi come l’insostituibilità dell’uomo da parte delle intelligenze artificiali, il significato dell’amore oltre l’innamoramento e il ruolo dell’artista in un mondo dominato dal dio denaro.

Parlando della scaletta, il concerto ha dato l’idea di essere diviso in due parti, con la prima dedicata a brani relativamente giovani per l’artista -stiamo comunque parlando degli ultimi 30 anni di produzione musicale- e la seconda più incentrata sui grandi successi. La sensazione generale è stata quella di un crescendo emozionale nel mondo sognante e squisitamente umanista del professore. Così, ad un incipit con «Storia e leggenda di un lanciatore» tratto da «Il lanciatore di coltelli» che ha fatto da apripista alla «Ti insegnerò a volare» del 2018 dedicata da Vecchioni e Guccini ad Alex Zanardi e a tre brani dell’album del 2018 «Infinito» incastonati in un contesto musicale ben ancorato nei nostri tempi, ha corrisposto un excursus di brani senza tempo, come «Sogna, ragazzo, sogna» dell’omonimo album del ‘99 e «Samarcanda» del ‘77.

Due ore di spettacolo

Oltre due ore di spettacolo segnate da fasi di commozione, come le lacrime versate dall’artista alla fine di «Vincent» o l’emozione provata parlando dell’amore ancora presente ed immutato per sua moglie dopo 43 anni di matrimonio. Anche questa volta Roberto Vecchioni è riuscito nell’intento di trasformare musica e parole in un grande insegnamento: ogni essere umano è unico, insostituibile e per vivere ha bisogno di amore, emozioni e sogni perché, citando parte del suo monologo, «i giorni più belli della nostra vita sono quelli che non abbiamo ancora vissuto».

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