Un «Salto nel vuoto» tra arte e materia: debutta il 3 febbraio la mostra alla Gamec - Foto gallery

L’evento. Presentata nella mattinata di giovedì 2 febbraio la mostra «Salto nel vuoto. Arte al di là della materia» della Galleria d’arte moderna e contemporanea.

Dal 3 febbraio 2023 la Gamec, Galleria di arte moderna e contemporanea, presenta la grande mostra «Salto nel vuoto. Arte al di là della materia», il terzo e ultimo capitolo del progetto espositivo pluriennale dedicato all’indagine sulla materia nell’arte del XX e del XXI secolo.

Dal 3 febbraio alla Gamec la mostra «Salto nel vuoto. Arte al di là della materia»

Colleoni

Avviata nel 2018 con la mostra «Black Hole. Arte e matericità tra Informe e Invisibile» e proseguita nel 2021 con «Nulla è perduto. Arte e materia in trasformazione», Salto nel vuoto chiude la Trilogia della Materia esplorando il tema della smaterializzazione e creando un racconto trasversale che evidenzia le connessioni esistenti tra le indagini sul vuoto – intraprese dai primi movimenti dell’avanguardia storica e sviluppate dai gruppi sperimentali del secondo dopoguerra –, le ricerche sul flusso risalenti agli anni della prima informatizzazione e l’utilizzo di nuovi linguaggi e realtà simulate nell’epoca post-digitale.

La mostra, a cura di Lorenzo Giusti e Domenico Quaranta, presenta i lavori di alcuni grandi protagonisti e protagoniste della storia dell’arte del XX secolo e pionieri dell’arte digitale insieme ad autrici e autori delle generazioni più recenti, grazie ai prestiti di importanti istituzioni internazionali e di collezioni private. La mostra è inoltre sostenuta, attraverso il Comitato Bergamo Brescia 2023, da Intesa Sanpaolo e Brembo.

La mostra si articola in tre sezioni tematiche: Vuoto, Flusso e Simulazione e si snoda in un percorso esperienziale che sollecita la percezione dello spettatore da un punto di vista visivo e corporeo. La prima sezione racconta il vuoto come una dimensione immaginativa, ideale o concettuale. Il percorso si delinea tra le estroflessioni di Agostino Bonalumi ed Enrico Castellani, i fogli in plastica trasparente perforati a cadenza regolare di Dadamaino, le composizioni minimaliste di Jean Degottex e Aiko Miyawaki, fino alle sperimentazioni con la luce e lo spazio di Ann Veronica Janssens.

La sezione Flusso presenta una selezione di opere di epoche diverse, dalle avanguardie storiche ai giorni nostri, testimoni del radicale impatto dell’informatizzazione e delle reti digitali sulla percezione della realtà materiale. Si va dai lavori di precursori come Giacomo Balla, Umberto Boccioni, František Kupka, Pablo Picasso ad opere che introducono al dinamismo percettivo dell’Arte Programmata e di Fluxus, insieme ad altri lavori degli anni Sessanta e Settanta. La terza sezione si concentra invece sullo snodo tra reale e virtuale.

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