Cultura e Spettacoli / Bergamo Città
Giovedì 13 Aprile 2023
Sguardi e ascolto, i gesti di solidarietà
nelle fotografie
LA MOSTRA. Si inaugura sabato 15 aprile al Chiostro del Carmine, in Città Alta, l’esposizione del fotoreporter Treccani promossa dalle Caritas diocesane di Bergamo e Brescia.
Due braccia che si tendono per condividere un po’ di cibo, uno sguardo puntato sulle piaghe sanguinanti di due gambe che hanno conosciuto l’inferno di una traversata via mare; un giaciglio di fortuna come scavato in un muro di pietra per trovare del riparo. Occhi e mani che si toccano, che s’incrociano, che si danno conforto; gesti di carità sottratti alla vita di tutti i giorni e stampati a grandezza naturale, quasi a volerli replicare ed incidere nella mente di chi guarda. Sono immagini potenti, com’è potente l’opera delle Caritas di Bergamo e di Brescia, quelle che da sabato mattina (e fino al 25 aprile) saranno in mostra al Chiostro del Carmine, in Città Alta. Sono una quarantina in tutto e fanno parte dell’esposizione fotografica «Rivolgere lo sguardo per ascoltare. Una riga più in basso», che rappresenta il contributo delle due Caritas diocesane alla Capitale della Cultura. Un titolo preso in prestito dal discorso pronunciato da Papa Francesco il 26 giugno 2021 in occasione del 50° anniversario della Caritas italiana e che invita lo spettatore raccogliersi davanti alle immagini e a puntare il suo sguardo laddove spesso non arriva.
Dai migranti ai senzatetto
L’obiettivo del fotoreporter Adriano Treccani si è soffermato sui piccoli grandi gesti di carità e di solidarietà che gli operatori della Caritas compiono ogni giorno per sollevare dalla fatica le persone più fragili: migranti, anziani malati, bambini abbandonati, senzatetto di ogni età e di ogni nazione. Il percorso fotografico nasce dall’intenzione di intrecciare la poetica dei gesti dello spettacolo teatrale «Il Sarto delle Parole. Per fare un fiore» portato in scena dall’associazione «Il Carrozzone degli artisti», con quelli della carità di chi ogni giorno opera nelle strutture d’accoglienza. Nel loro intrecciarsi, gli scatti fotografici si svelano e si rivelano insieme, restituendo una sorta di «bellezza della carità», che è poi la cifra di tutta l’esposizione.
Le immagini, volutamente senza titolo, sono accompagnate da poche, essenziali parole; allo spettatore il compito di «entrarci dentro», di viverle e d’interpretarle, rivolgendo i suoi occhi verso il basso per incrociare quello dei protagonisti di queste fotografie. La mostra sarà replicata a maggio anche a Brescia; i pannelli sui quali sono stati impressi gli scatti saranno poi a disposizione delle parrocchie che li potranno allestire in altri spazi, facendo di questa mostra un’iniziativa itinerante, che potrebbe durare anche oltre l’anno della Capitale della Cultura. «Questa mostra è senz’altro un’occasione per far vedere immagini anche molto forti delle persone che aiutiamo e per far nascere nella mente e nel cuore dello spettatore una cultura di attenzione al prossimo, soprattutto a chi fa più fatica», spiega don Roberto Trussardi, direttore della Caritas diocesana di Bergamo.
La cultura come cura
L’iniziativa abbraccia uno dei pilastri della Capitale, vale a dire il tema della cultura come cura. «Nell’ambito delle iniziative dell’anno della Cultura – aggiunge don Trussardi –, avere la possibilità di poter approfondire questo tema anche come attenzione e premura verso chi fa più fatica a vivere, rappresenta un segno culturale molto forte. Le nostre città si sono sempre prese cura degli ultimi, di chi fa più fatica, concentrando molto spesso il loro sguardo sull’aspetto del fare. È, questa, una componente importante, che speriamo possa proseguire anche in futuro. Tuttavia dobbiamo provare ad aggiungere alcuni input importanti sul tema culturale, per creare un’attenzione al prossimo sempre più legata alle relazioni, in modo da far sentire queste persone incluse nella vita della comunità».
La mostra fa parte di una serie d’iniziative sul tema «Per una Cultura della Carità», promosse dalle Caritas diocesane di Bergamo e di Brescia attraverso linguaggi espressivi diversi. Le fotografie di Treccani, scattate in bianco e nero per restituire insieme la forza e la fragilità dei gesti che ha voluto rappresentare, sono state realizzate tra aprile e agosto del 2022 nei luoghi in cui agiscono gli operatori delle Caritas e all’interno dell’Istituto delle Suore delle Poverelle, che è partner (insieme alla Fondazione Mia) di questo progetto.
A queste se ne alternano altre dello spettacolo del Carrozzone degli Artisti, alla ricerca di un dialogo tra mondi solo apparentemente distanti, che provano a raccontare con linguaggi diversi le tante sfaccettature di una carità inclusiva che ha come obiettivo quello dello sviluppo materiale, spirituale ed intellettuale di ogni persona. La mostra sarà inaugurata sabato alle 10.30 e resterà aperta fino al 25 aprile dalle 10 alle 19 nei giorni festivi e prefestivi e dalle 16 alle 19 nei feriali. Sabato alle 21 è in programma un concerto nella chiesa di Sant’Agata nel Carmine dell’Ensemble da camera dei giovani allievi del conservatorio di Bergamo, a cura del direttore Emanuele Beschi.
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