Settimane della Cultura all’insegna della pace

LA PROPOSTA. L’iniziativa della diocesi presentata con successo nel 2023 ora si estende per un mese dal 5 aprile al 5 maggio: incontri, musica, mostre.

Per una cultura che unisce, che intesse legami, che diventa veicolo per costruire la pace. Torna quest’anno, su iniziativa dell’Ufficio per la pastorale della Cultura e degli Istituti culturali della diocesi di Bergamo, la «Settimana della Cultura». In una veste rinnovata. Non sarà infatti concentrata in un’unica settimana, ma ne durerà addirittura quattro: da venerdì 5 aprile fino a domenica 5 maggio le «Settimane della Cultura» coinvolgeranno il territorio della diocesi con l’intento di rendere protagoniste tante realtà pronte a mettersi in gioco. Attraverso i molteplici linguaggi dell’arte, della musica e del canto, del teatro, del cinema, delle carte antiche degli archivi storici, del patrimonio librario, degli incontri culturali e dei mezzi di comunicazione

sociale, si creerà l’occasione straordinaria di far risuonare, in contemporanea, tutte insieme, queste espressioni dell’animo umano, armonizzate per parlare di pace in tutte le sue declinazioni: dai conflitti internazionali alle relazioni quotidiane.

«La prima edizione, lo scorso anno, è stata una meravigliosa festa condivisa che ha saputo valorizzare e far conoscere la propositività di parrocchie, Istituti di Vita Consacrata, Associazioni, Movimenti laicali, Musei - spiega don Davide Rota Conti, direttore dell’Ufficio per la Pastorale della Cultura e dell’Ufficio Beni Culturali -. Abbiamo voluto proseguire lungo questo percorso, per non disperdere questa preziosa vitalità, per portare avanti la grande eredità di relazioni, di incontri e di condivisioni che è venuta a crearsi».

Unico filo conduttore

L’edizione 2024 si distribuirà su quattro settimane per permettere una maggiore fruibilità degli eventi, e per consentire agli stessi operatori culturali impegnati nelle iniziative di partecipare a loro volta a incontri che altri propongono. Altra novità è che tutti gli eventi avranno un unico filo conduttore: «Pace a Voi. Per una Cultura che unisce». Un tema attualissimo, che ciascuna Comunità potrà declinare secondo i diversi linguaggi dell’arte e della cultura.

«Abbiamo scelto questo tema - sottolinea Sabrina Penteriani, delegato vescovile per la Cultura e la Comunicazione - non solo perché viviamo in un tempo nuovamente segnato dalla

guerra, ma anche perché a livello sociale e nel mondo della comunicazione, soprattutto sui social network, si è diffuso un clima di crescente ostilità reciproca, nel quale si è subito pronti ad attaccare l’altro, a cominciare dalle parole, dai toni. Le tante realtà presenti sul territorio della diocesi possono farsi portatrici di istanze culturali nel mondo contemporaneo, creando una tessitura generativa, tenendo vive relazioni con enti e istituzioni, intessendo legami che, armonizzando le differenze, consentano di far crescere una cultura di pace».

«La pace è un tema importante - continua don Davide Rota Conti -, che noi rileggiamo dal punto di vista cristiano. Per noi la pace è Cristo, è il dono del Risorto, non è solo la pace che chiediamo ai grandi conflitti nel mondo, ma anche la convinzione che la cultura possa essere veicolo per costruire la pace. Il Presidente Mattarella, all’apertura di Pesaro Capitale della Cultura 2024, ha usato termini molto simili affermando che la cultura è lievito che può rigenerare la pace. Siamo anche noi convinti che la cultura possa educare al linguaggio di pace, attraverso una rilettura del nostro vissuto a partire dal patrimonio culturale e dai valori che ci hanno guidati nella storia».

Coinvolti quattro artisti

Quest’anno il programma si snoderà in diversi eventi dislocati sul territorio, valorizzando le iniziative delle Comunità ecclesiali territoriali: in alcune di esse quattro artisti collaboreranno con le parrocchie organizzando laboratori con ragazzi e adulti grazie ai quali verranno create opere d’arte partecipata sul tema della pace. Opere che poi resteranno sul territorio, contribuendo a rafforzarne e a rinnovarne l’importante patrimonio culturale. Inoltre, nelle Cet della diocesi di Bergamo saranno introdotte opere d’arte contemporanea dedicata alla pace, che dialogheranno con le opere artistiche storiche già presenti. Uno scambio tra passato e presente, uno sguardo al futuro che non dimentica ciò che è stato, ciò che ci ha resi quel che siamo. Numerose realtà del territorio hanno già aderito alle «Settimane della Cultura», ma l’invito resta aperto, perché l’obiettivo dell’iniziativa è la valorizzazione di tutte le esperienze culturali delle comunità parrocchiali (con particolare attenzione alle comunità più piccole), degli Istituti religiosi e delle associazioni laicali, offrendo loro un ruolo centrale, da autentiche protagoniste. Per ciascun ambito di competenza (musei, archivi, biblioteche, itinerari artistici e visite guidate, sale della comunità, cinema, teatri, musica e canto, incontri e dibattiti, bollettini, siti, social media...), gli Istituti culturali diocesani offrono la loro ampia disponibilità, nella forma di una consulenza e di un supporto, per l’ideazione e la realizzazione delle diverse iniziative che i diversi responsabili e collaboratori vorranno progettare.

Per partecipare basta compilare la scheda di adesione sul sito www.colloquies.it, oppure scrivere a [email protected].

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