Sei anni di street art a Bergamo
Scoprirli con la app di «Pigmenti»

Sei anni di attività nel campo della street art raccontati on line, fra testo, immagini e video, più due tour, uno a piedi e uno in bicicletta.

«Pigmenti» è un progetto della Cooperativa Sociale Patronato San Vincenzo, che invita a Bergamo artisti da tutto il mondo perché, durante un breve soggiorno in città, oltre ad incontrare giovani artisti locali e studenti, tenere un workshop e illustrare le proprie tecniche e percorsi creativi, rinnovino, con opere della cosiddetta «arte pubblica», il volto di luoghi e zone spesso degradate, antiestetiche, marginali, abbandonate, «difficili», o semplicemente brutte. In questi giorni di pur allentata chiusura, Pigmenti organizza una nuova iniziativa: un racconto on line degli ultimi 6 anni di arte pubblica a Bergamo e, per la prima volta in città, due street art tour da fare a piedi o in bicicletta, attraverso il proprio cellulare, per un’inedita esplorazione della città e per una fruizione sicura, anche in tempi di emergenza sanitaria. Il link della pagina, sorta di mostra on line, con pannelli, testi illustrativi e brevi video, realizzata con uno strumento messo a disposizione dall’Università di Padova (sistema ArcGIS StoryMaps), verrà pubblicato giovedì 11 giugno, data da cui sarà visitabile in rete.

Tanti gli artisti invitati a dipingere a Bergamo in questi anni, dal primo, Mattia Lullini, all’ultima, Bastardilla, dall’Italia ma anche dall’estero: Portogallo, Argentina, Spagna, Germania, Colombia… Tanti anche i muri (e un autobus) dipinti, dalla Malpensata (14) a Redona, dalla Stazione autolinee a Boccaleone (10), da Valtesse a Loreto, fino, fuori città, ad Arcene e Lurano, o, fuori provincia, ad Ornago. Per esempio: nel 2015, l’artista portoghese Joao Samina coinvolge i residenti nella stesura di dieci ritratti (il progetto «Faccia a faccia» in Malpensata). Agli abitanti della zona si chiede di scegliere 10 volti da rappresentare, e loro non eleggono artisti o personaggi storici, ma dieci volti di altrettanti residenti che negli anni si sono dedicati con particolare impegno al bene del quartiere: dal maestro «storico», al negoziante che resiste, al volontario. L’artista ha elaborato i 10 ritratti con tecnica stencil; sotto la sua guida i residenti hanno fatto un laboratorio di due giorni per imparare la tecnica e preparare i materiali necessari. Dopodichè hanno realizzato i ritratti su dieci muri del quartiere, nelle vie Gavazzeni, Don Bosco, Ozanam.

Nello stesso anno, il progetto «Creature urbane» cambia l’aspetto di uno dei luoghi più non-luoghi della città: il viadotto di Boccaleone, con il lavoro di 11 artisti provenienti un po’ da tutta Italia: NemO’s, SeaCreative, La Fille Bertha, Collettivo FX + Astro Naut, Paolo Il Baro Baraldi, Giorgio Bartocci, Andrea Casciu, Ale Senso, Geometric bang e G loois.

Talvolta, come nel caso del murale dipinto da Mattia Lullini nel 2015, capita che il muro venga poi abbattuto (per ricostruire, nel caso, la palestra della scuola); ma «l’arte pubblica», spiegano con filosofia i promotori, «è per sua natura effimera». Miglior sorte è toccata, invece, al coloratissimo murale di Giorgio Bartocci, tuttora ben visibile all’interno dello stesso Patronato San Vincenzo. In qualche caso la Cooperativa Sociale ha realizzato collaborazioni con importanti istituzioni della cultura alta o «ufficiale». In occasione della riapertura dell’Accademia Carrara, così, l’artista argentino Francisco Bosoletti ha reinterpretato un dipinto della pinacoteca bergamasca, per creare un ponte tra arte “tradizionale” e arte pubblica. Altre collaborazioni si sono avute, fra l’altro, con Bergamo Jazz e Fondazione Donizetti. Qualche volta si è trattato di progetti su temi di impegno civile, come i 5 muri, su altrettanti articoli della Costituzione, del Comune di Arcene. Alla mostra internautica si aggiunge, si diceva, la proposta di due street art tour fruibili gratuitamente da mobile. Entrambi partono dalla Stazione FFSS di Bergamo; il primo propone un giro a piedi del quartiere Malpensata con 11 tappe per altrettante opere, più una tappa finale extra al Parco Ermanno Olmi, dove, da tre anni, Cooperativa Sociale Patronato San Vincenzo con i progetti Tantemani e Pigmenti realizza Baleno Festival. Il secondo è un tour in bicicletta che arriva fino a Redona terminando nel parco di Edonè.

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