Scienza, diritto e filosofia: un viaggio «a colori» nel mondo del lavoro

LA RASSEGNA. Il 2 febbraio primo appuntamento della rassegna «Pensare dalla Ripa» promossa da Diaforà ad Albino sui temi delle professioni e delle attività lavorative. Apre il ciclo di incontri la senatrice e docente Elena Cattaneo.

Nel libro I de «Il Capitale» (1867), Marx ricorre a un paragone con le attività di alcuni animali per spiegare in che cosa consista la peculiarità del lavoro umano: «Il ragno – egli scrive - compie operazioni che assomigliano a quelle del tessitore, l’ape fa vergognare molti architetti con la costruzione delle sue cellette di cera. Ma ciò che fin dal principio distingue il peggior architetto dall’ape migliore è il fatto che egli ha costruito la celletta nella sua testa prima di costruirla in cera». Che cosa succede, però, quando la dimensione progettuale del lavoro viene rimossa e questo si riduce a ripetizione automatica di gesti e procedure? O anche, quando il lavoro è sottopagato e l’avere un impiego non basta di per sé ad assicurare un livello di vita dignitoso? Queste e altre domande verranno affrontate nelle sei conferenze dell’edizione 2025 di «Pensare dalla Ripa», promossa come negli scorsi anni dall’associazione culturale Diaforà di Albino, con il patrocinio e il sostegno dell’amministrazione comunale.

Orizzonti inediti

Il titolo generale di questo nuovo ciclo di incontri («Io so i colori dei mestieri») è tratto da una poesia di Gianni Rodari, compresa nella raccolta «Filastrocche in cielo e in terra» (1960): «In quegli anni – spiegano gli organizzatori – non era troppo difficile individuare le tendenze e i problemi del mondo del lavoro. Nel testo di Rodari, il bianco della farina nei capelli dei panettieri, il nero della fuliggine sugli spazzacamini, le belle tute azzurrine degli operai contrastano con l’apparente nettezza degli abiti dei “fannulloni”, che “vanno a spasso” e “non si sporcano nemmeno un dito, ma il loro mestiere non è pulito”. Dagli anni Sessanta a oggi, però, il mondo del lavoro è profondamente cambiato: diverse sono ora le dinamiche tra i soggetti interessati, mentre il ricorso a nuove tecnologie e all’intelligenza artificiale sembra aprire orizzonti inediti ma pone anche problemi differenti rispetto al passato».

Studiose straordinarie

Ospite-relatrice della prima serata, sul tema «Scienziate al lavoro» - il 2 febbraio alle 20.45 presso l’Auditorium Mario e Benvenuto Cuminetti di Albino, in via Aldo Moro, con ingresso a offerta libera -, sarà Elena Cattaneo, professore ordinario del Dipartimento di Bioscienze dell’Università di Milano, accademica dei Lincei e senatrice a vita. Tra i testi di taglio divulgativo firmati da Elena Cattaneo, il più recente si intitola appunto «Scienziate. Storie di vita e di ricerca» (Raffaello Cortina Editore, pp. 208, 16 euro, disponibile anche in formato ebook a 10,99 euro). In questo libro – afferma l’autrice nella pagina di apertura – i lettori troveranno innanzitutto «le storie di dieci ricercatrici, italiane o che lavorano in Italia, che rappresentano delle eccellenze nel loro campo di studi, ma i cui nomi risulteranno sconosciuti ai più. Eppure, ogni giorno studiano per tutti noi, per accrescere la nostra conoscenza della realtà che ci circonda, guidate da curiosità, passione e audacia straordinarie». Protagoniste del racconto sono dunque la genetista Vincenza Colonna, la neuroscienziata Simona Lodato, la fisica Cătălina Curceanu, la filologa classica Silvia Ferrara, l’astrofisica Mariafelicia De Laurentis, l’ingegnera geotecnica Maria Giovanna Durante, la biologa evoluzionista Alessandra Mascaro, la chimica dei beni culturali Costanza Miliani, l’elettrofisiologa Miriam Melis e l’arboricoltrice Alessandra Gentile.

I traguardi dei giovani

Il 2 febbraio, in dialogo con la presidente di Diaforà Alessandra Pozzi, la senatrice Cattaneo si soffermerà anche sulle proprie esperienze di vita e professionali: «Incontrando e parlando del mio lavoro con ragazzi e ragazze di diverse età – spiega -, mi sono spesso sentita chiedere come fossi diventata scienziata; se vi sia un segreto, una strada privilegiata per raggiungere obiettivi che a un primo sguardo sembrerebbero impossibili da conseguire. La mia risposta, soprattutto rivolta alle ragazze, è che ce la si può fare, si può arrivare ai traguardi desiderati. In una società ancora caratterizzata, sebbene meno che in passato, da un “divario di genere”, le donne hanno comunque il diritto di assecondare la propria curiosità, i propri interessi e passioni, anche in ambiti in cui potrebbero avere l’impressione di essere sole, o di fare parte di un’esigua minoranza».

Gli altri ospiti e i temi

Ricordiamo qui di seguito le date, i relatori e gli argomenti dei successivi incontri (sempre con inizio delle 20.45) di «Io so i colori dei mestieri»: lunedì 10 febbraio - nella sala conferenze di via Ripa, 8 ad Albino – interverrà la sociologa Chiara Saraceno («Quando il lavoro non basta a proteggersi dalla povertà»); il 17 febbraio, nuovamente all’Auditorium Cuminetti, il giuslavorista Michele Tiraboschi parlerà di «Persona e lavoro nella nuova grande trasformazione». Si tornerà invece nella sala di via Ripa per le conferenze del 24 febbraio con il filosofo Rocco Ronchi, «Il lavoro filosofico» e del 10 marzo con l’ex segretario Fim Cisl ed esperto di innovazione Marco Bentivogli, «L’impatto dell’Artificial Intelligence sul lavoro»). Martedì 18 marzo, infine, presso il Cinema Conca Verde di Bergamo, in una serata organizzata in collaborazione con Cinefilosofia, verrà proiettato «The Old Oak» di Ken Loach (il film verrà commentato dalla filosofa Florinda Cambria). Ulteriori informazioni nel sito associazionediafora.it.

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