«Sapiens Festival» accende i riflettori sul futuro del lavoro

LA RASSEGNA. Dal 15 settembre nove esperti affronteranno i nodi attuali della relazione tra uomo e occupazione. Al centro robotica, intelligenze artificiali e competenze.

Che fine farà il lavoro? Sarà ancora per gli esseri umani un fattore identitario? Ci riconosceremo ancora nella professione che svolgiamo o svolgeremo? Dove l’Occidente troverà manodopera o se i robot sostituiranno gli umani in molte professioni? In questa serie di domande si tracciano le coordinate della quinta edizione di «Sapiens festival» dedicato al tema del lavoro. Un Festival di pensiero e confronto, articolato in più incontri tra le province di Bergamo e Brescia che si dipana in nove appuntamenti a partire dal 15 settembre.

«Sapiens Festival - spiegano i promotori - volge il suo sguardo sull’homo faber, sul lavoro, sulla relazione nuova e da ricostruire fra uomo e occupazione. Stiamo vivendo le grandi invenzioni tecnologiche innescate dalle scoperte scientifiche e i loro effetti sulle nostre vite lavorative, dalla robotica all’Ai. Ma intravediamo anche grandi cambiamenti che si legano a fattori demografici e sociali: lo “sboom demografico” è in atto, crescono i fenomeni che vanno sotto il nome di “quite quitting” o “grandi dimissioni”, cresce la richiesta di riduzione del tempo lavorativo, di settimane corte, di smart working. Per i giovani e le giovani è naturale chiedere un equilibrio diverso tra vita e lavoro rispetto alle generazioni precedenti. E le stesse generazioni precedenti, soprattutto dopo il grande shock della pandemia, rivedono le loro priorità di vita e si interrogano su quanto il lavoro sia ancora un fattore di espressione di sé tale da dovergli “sacrificare” troppo il “tempo della vita”».

«Per i giovani e le giovani è naturale chiedere un equilibrio diverso tra vita e lavoro rispetto alle generazioni precedenti»

«Da qui sorge una costellazione di domande che porremo agli ospiti di Sapiens – annuncia Claudia Mangili, presidente dell’associazione Reading - Voci dal Lago che promuove il Festival insieme ai Comuni ospiti e con il sostegno della Fondazione Istituti Educativi di Bergamo, Fedabo, Riva, Comisa - Dobbiamo temere lo sviluppo delle intelligenze artificiali o farne delle valide alleate? C’è un “manuale” che aiuti homo faber a trovare nuovi equilibri tra l’essere e il fare?». Tutti temi di scottante attualità che la rassegna intende affrontare, affidandosi – come da tradizione – ad esperti. Una sorta di viaggio per fornire nuove «istruzioni per l’uso».

I protagonisti

Istruzioni che arriveranno da Federico Rampini, giornalista, analista e fine conoscitore del panorama economico-politico internazionale, Marcello Albergoni, Country Manager di LinkedIn Italia, fra i principali esperti del complicato binomio lavoro-social network, Alberto Grandi, storico dell’alimentazione e protagonista del dibattito culturale sui cosiddetti «novel food», Lorenzo Maternini, membro del Comitato sull’Intelligenza Artificiale presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Stefano Mancuso, scienziato, fra i massimi esperti della neurobiologia vegetale, Francesco Billari, professore di Demografia e rettore dell’Università Bocconi, Eliana Liotta, giornalista e divulgatrice nel campo della salute e del benessere, Eleonora Riso, giovane chef vincitrice della 13 edizione di Masterchef Italia e Daniela Di Ciaccio, imprenditrice sociologa. Gli appuntamenti di «Sapiens Festival» (ingresso gratuito, prenotazione consigliata su sapiensfestival.it) si svolgeranno in sette Comuni fra Brescia, Bergamo e il lago d’Iseo.

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