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Cultura e Spettacoli
Domenica 16 Febbraio 2025
Sanremo, la storia della musica nelle cover dei sentimenti
IL COMMENTO. Quarta serata di Festival, una puntata che ha come filo rosso il sogno. Un sogno musicale tradotto in realtà per il pubblico e anche per i musicisti e i cantanti che hanno potuto esibirsi pescando a piacimento tra i brani favoriti nella storia della canzone italiana e internazionale.
Quella di venerdì 14 febbraio è stata infatti la serata dedicata a cover e duetti, puntata seguita da 13 milioni 575 mila spettatori con il 70,8% di share (Total Audience).
Un momento in cui i cantanti in gara hanno potuto sbizzarrirsi offrendo un ulteriore saggio della versatilità dei loro talenti. I 29 concorrenti si sono cimentati con i brani del cuore, evergreen e qualche inedito accostamento. Nel complesso uno sfoggio di fantasia che ha avuto senz’altro come apice l’insolito duetto tra Lucio Corsi e Topo Gigio dal sapore di favola. Dietro di un incollatura i Coma Cose con Johnson Righeira e Francesco Gabbani con Tricarico.
Nel complesso uno sfoggio di fantasia che ha avuto senz’altro come apice l’insolito duetto tra Lucio Corsi e Topo Gigio dal sapore di favola
Sorprendenti per agilità e intensità vocale i duetti di Serena Brancale e Alessandra Amoroso con «If I ain’t got you» di Alicia Kays e per Irama e Arisa con «Say something» di Christina Aguilera. Così come Clara con Il Volo in “The sound of silence”.
Da Battiato a De Andrè
Dal grande paniere dei cantautori sono uscite versioni appassionate de «La cura» di Battiato ad opera di Cristicchi con Amara e «Crêuza de mä» di Fabrizio De Andrè fatta da Bresh con Cristiano De Andrè (nonostante gli inconvenienti tecnici). Le note di De Andrè erano già risuonate poco prima nell’Ariston in una ritmata cover de “Il pescatore” di Olly con Goran Bregovic.
L’emozione di Rocco Hunt e Marcella Bella
Tante interpretazioni suggestive da Rocco Hunt con Clementino in «Yes I know my way» di Pino Daniele a Marcella Bella che ha cantato «L’emozione non ha voce» di Adriano Celentano, offrendo l’occasione per salutare il fratello Gianni in platea.
Giorgia e Annalisa, coppia sfavillante
Al termine delle operazioni di voto, la vittoria è andata alla potenza vocale spiegata dalla coppia Giorgia e Annalisa per la loro sfavillante versione di “Skyfall” di Adele. Sul podio anche Lucio Corsi e Fedez che ha cantato con Masini.
L’inizio con Benigni
Benigni è saltato da Elon Musk a Giorgia Meloni e da Trump a Topo Gigio
Ma andando per ordine: l’apertura della puntata è stata catalizzata dalla “sorpresa”. Un Roberto Benigni che in effetti al festival non è proprio una novità. C’è stato come presentatore nel 1980 e in più occasioni come ospite, lasciando sempre il segno. Le sue incursioni sono state momenti forti della kermesse sanremese, girandole di comicità e momenti di poesia capaci di risuonare nell’attualità.
Venerdì sera ovviamente l’aspettativa era alta. Si è visto un Benigni più incline alla risata che alla declamazione, bravo a muoversi sul crinale delicato della politica “bandita” da questa edizione del festival, inanellando con battute scherzose senza calcare troppo la mano. Spizzicando e punzecchiando, è saltato da Elon Musk a Giorgia Meloni e da Trump a Topo Gigio.
Le parole sul presidente Mattarella
Benigni, dopo aver ricordato che sarà protagonista a marzo del programma “Il sogno” su Rai1, ha riservato un saluto speciale al presidente Mattarella, oggetto di critiche dal Cremlino: «Siamo orgogliosi di essere rappresentati da lei, per la sua dignità e umanità. Presidente, siamo sempre vicini alle sue parole, ci riconosciamo. Non abbiamo mai sentito uscire da lei una parola che non fosse di verità e pace«. Conti si è unito rimarcando: «A lei tutta la solidarietà del popolo italiano». Un’uscita davvero inattesa questa, nel solco del Benigni più “istituzionale”.
Le gag di Geppy Cucciari
Il fronte comico però non si è esaurito grazie a Geppy Cucciari, che già aveva fatto capolino nelle vesti di una ”signorina buonasera” con un improbabile annuncio in bianco e nero. Le sue gag sono proseguite con l’astrusa spiegazione dei regolamenti di voto per il festival inframmezzata da stoccate e iperboli su politica e Sanremo (“il vincitore è… Fausto Leali” ha infine rivelato) .
Il medley di Mahmood
Il co-conduttore Mahmood, apparso un po’ impacciato, ha trovato il suo contesto quando ha avuto modo di esprimersi attraverso la sua performance: un medley dei suoi successi arricchito da una coreografia con ballerini che ha infiammato la platea.
La loro canzone “Paura di me” ha fotografato le ansie di un padre e i timori di una figlia che non riescono a comunicare, due punti di vista che cercano di riallacciarsi in dialogo dei sentimenti
«I giovani sono da ascoltare»
L’altra esibizione extra gara è stata quella di Paolo Kessisoglu (noto attore comico, giunto al successo insieme al collega Luca Bizarri) con la figlia Lunetta (in arte Ollie). Un duo speciale per un messaggio altrettanto speciale sul disagio giovanile. La loro canzone “Paura di me” ha fotografato le ansie di un padre e i timori di una figlia che non riescono a comunicare, due punti di vista che cercano di riallacciarsi in dialogo dei sentimenti. Kessisoglu ha spiegato: «Questa generazione esprime il suo malessere più della nostra. Bisogna ascoltarli». Un ascolto che può trovare nella musica un ponte capace di superare le barriere della diffidenza e del dolore. Sanremo è anche questo.
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